Politica
Pontida, il raduno Lega: no all'euro, sì all'autodeterminazione. Continua la polemica sui profughi
PONTIDA (BG), 4 MAGGIO 2014 - La Lega Nord ed il raduno di Pontida. Un appuntamento fisso che oramai si ripete da 25 anni e che chiama a raccolta i numerosi militanti del Carroccio.
L’edizione di quest’anno è “la prima” di Matteo Salvini in veste di segretario federale del movimento. Un evento che assume un significato ben più particolare considerato che avviene a ridosso delle imminenti elezioni amministrative, ma soprattutto europee del prossimo 25 maggio.
In tal senso, il messaggio antieuropeo lanciato dalla Lega è forte e chiaro e non ha bisogno di interpretazioni. È sufficiente, infatti, leggere lo slogan di quest’anno, «Basta euro», o lo striscione che campeggia sul palco con la scritta: «Un’altra Europa è possibile». Tuttavia, Matteo Salvini ribadisce a parole il concetto: «C’è da salvarsi – ha affermato dal palco – dalla gabbia di matti dell’euro fuori dalla quale torniamo a produrre e lavorare. È la prima Pontida di liberazione dall’euro, disponibile anche alle istanze della gente del sud, è la Pontida del lavoro per cancellare la legge Fornero».
Poi il segretario delinea le ambizioni del partito alle prossime elezioni, dicendosi sicuro di un favorevole riscontro alle urne: «Prenderemo milioni di voti alle Europee. I comunisti del 2014 mi fanno pena e mi fa pena che in Italia si possa ancora pensare a un regime che ha portato la fame del mondo». E agli amministratori del Carroccio dice: «Andate nei vostri comuni e togliete la bandiera dell’Europa che non serve a niente. Andiamo a conquistare più città possibili. Se dovessi scegliere, prenderei Padova, città che merita di essere liberata dai centri sociali».
Ma all’edizione di quest’anno a fare da cornice, senza essere di minore rilevanza, sono gli attuali eventi di cronaca: i 24 secessionisti arrestati nelle settimane addietro e la presenza, in questi giorni, dei profughi siriani nella Stazione Centrale di Milano, con annessa polemica con l’assessore comunale Pierfrancesco Majorino. «Arrestateci tutti, se siamo pericolosi, arrestateci tutti perché vogliamo la libertà», queste le parole pronunciate da Salvini che dopo aver fatto salire sul palco alcuni dei militanti tratti in arresto, e poi rilasciati, ha continuato: «Lo Stato ha messo in galera 24 pericolosi indipendentisti terroristi, guardate che sovversivi violenti. C’è anche una nonna di 67 anni. Gli spacciatori, i pedofili, i delinquenti devono andare in galera non gli indipendentisti».
Sullo stesso argomento si è concentrato anche l’intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il quale ha annunciato: «Anche noi in Lombardia faremo un referendum per la autodeterminazione e lo faremo presto con i fratelli del Veneto». Lo stesso governatore, sempre all’insegna del messaggio antieuropeo, si è soffermato anche sull’altra importante questione riguardante la presenza dei profughi, da lui chiamati “clandestini”: «Le regole di questa Europa ci stanno distruggendo e da noi oltre allo strozzinaggio che viene dal patto di stupidità non siamo più padroni in casa nostra. Lunedì – ha continuato Maroni – incontrerò il ministro Alfano a Milano e gli dirò chiaramente quello che penso sui clandestini. Non si fa così – ha concluso – non si mandano da noi i clandestini per poi fregarsene».[MORE]
In merito alla drammatica situazione dei profughi siriani presenti nello scalo ferroviario milanese, e che ieri aveva innescato la polemica a distanza tra Matteo Salvini e l’assessore alle politiche sociali Majorino, il segretario del Carroccio non ha abbassato i toni proseguendo sulla stessa linea: «Uno che fa l’assessore, un mio assessore visto che io vivo a Milano, fa campeggiare centinaia di bambini nella città dell’euro e mi definisce un infame: è un poverino che si dovrebbe dimettere». Anche questa volta immediata la replica dell’assessore Majorino: «Sapere che Salvini mi dà del cretino e che la folla della Lega applaude, per me è motivo di soddisfazione. Si faccia la sua campagna elettorale – ha dichiarato Majorino – e gli auguro di prendere preferenze visto che sta usando i siriani per questo».
(Immagine da ilgiorno.it)
Giovanni Maria Elia