Cronaca
Ponte Genova: Brencich e Ferrazza lasciano la commissione ispettiva del mit
GENOVA, 24 AGOSTO – Un terremoto scuote virtualmente il gruppo d’inchiesta messo in piedi dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti con il compito di far luce sulle cause del crollo del ponte Morandi di Genova. [MORE]
In una nota diffusa dallo stesso dicastero di Piazzale Porta Pia, infatti, si annuncia che il Professor Antonio Brencich ha rassegnato ufficialmente le sue dimissioni da componente della commissione ispettiva, ma il ministero ha voluto comunque ringraziare il docente per il lavoro fin qui svolto, nonché per il suo gesto, ritenuto dimostrazione di grande professionalità e sensibilità istituzionale. Il ministro Toninelli, in più, ha disposto la revoca del mandato da presidente della commissione, che era stato affidato all’Architetto Roberto Ferrazza, citando non meglio precisate “ragioni di opportunità” riguardanti tutte le istituzioni coinvolte nella vicenda. È stato infine comunicato che all’organico del gruppo d’inchiesta verrà aggiunto Alfredo Principio Mortellaro, Dirigente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, definito “figura professionale di altissimo livello e con un’esperienza trentennale sulle spalle in questo campo, avendo svolto molteplici compiti istituzionali e lavorato al collaudo di opere importanti come il Terzo Valico”.
Per quanto riguarda la posizione del Prof. Brencich, è stato lui stesso a spiegare ad “askanews” le motivazioni delle sue dimissioni, negando di aver ricevuto pressioni di alcun genere ed anzi dichiarando di aver deciso di fare un passo indietro con assoluta serenità e di sua esclusiva iniziativa, al fine di consentire alla commissione ispettiva di lavorare tranquilla “evitando il clamore mediatico e politico che si era creato intorno al verbale dello scorso febbraio”. Il verbale cui fa riferimento Brencich è quello rilasciato dal Provveditorato alle opere pubbliche di Genova il 1° febbraio 2018, contenente parere favorevole al progetto di ristrutturazione dei piloni n. 9 (quello crollato) e 10 del Ponte Morandi presentato dalla società Autostrade, senza prendere provvedimenti ulteriori. Del comitato tecnico del Provveditorato faceva allora parte appunto Brencich, che era pertanto finito negli scorsi giorni al centro di un vortice di polemiche; il docente di ingegneria civile all’Università di Genova potrebbe dunque aver gettato la spugna dopo le dure critiche suscitate dal fatto di esser stato firmatario di quel parere positivo al progetto di rifacimento degli stralli del ponte. A ben vedere, in realtà, anche l’Architetto Roberto Ferrazza potrebbe essere stato allontanato per ragioni simili, trovandosi nel “panel” che approvò il progetto di rinforzo dei piloni lo scorso febbraio ed essendo stato da molti accusato di non aver segnalato lo stato di degrado del cavalcavia.
Nel frattempo, il governatore della Liguria Giovanni Toti, che è stato anche nominato commissario straordinario per la gestione della situazione emergenziale, ha tenuto una riunione con alcuni rappresentanti di “Autostrade per l’Italia” presso gli uffici del Palazzo della Regione. Intercettato dai cronisti al termine del vertice, egli ha spiegato che entro 5 giorni la società Autostrade dovrà presentare uno o più piani per mettere in sicurezza l’area e procedere con il progressivo abbattimento dei monconi del Ponte Morandi. Secondo Toti gli interventi potranno essere progressivi, ma dovranno essere inseriti in un unico piano da presentare anche al vaglio della Procura. Nel piano in questione dovrà essere anche definito il confine della cosiddetta “area rossa” (a rischio strutturale) e stabilito il destino delle abitazioni circostanti i monconi da abbattere. Il governatore ha poi concluso il suo intervento dicendosi fiducioso del fatto che le operazioni di abbattimento e ricostruzione possano durare meno di un anno.
Parallelamente, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo d’inchiesta ipotizzando il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo ed omicidio colposo plurimo, tuttavia il Procuratore Francesco Cozzi ha smentito la notizia circolata negli scorsi giorni secondo cui vi sarebbero già alcuni nomi iscritti al registro degli indagati. Gli inquirenti si stanno ancora occupando di disporre sequestri d’accertamento e soltanto nei prossimi giorni verranno comunicati i nominativi degli indagati, ipoteticamente almeno una ventina, in relazione ad un disastro che ha provocato sinora 43 vittime ed oltre 600 sfollati.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: tgcom24.mediaset.it