Pompei continua a crollare, Bondi travolto dalle polemiche
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POMPEI (NAPOLI) - Sono crollati pochi minuti fa altri due muri all'interno dell'area archeologica di Pompei. La notizia è stata confermata dal sindaco di Pompei, Claudio d'Alessio, in una nota stampa. Secondo le prime informazioni si tratta di due pareti senza affreschi. Ieri c'é stato il crollo di un muretto grezzo di sei-sette metri nel giardino della Casa del Moralista mentre il 6 novembre scorso ci fu il cedimento della Schola Armaturarum.[MORE]
E' SUCCESSO IERI - Nella giornata di ieri un nuovo crollo ha interessato il patrimonio inestimabile degli Scavi di Pompei: un muretto grezzo di sei-sette metri per 60/70 centimetri di altezza nel giardino della Casa del Moralista, la domus pompeiana resa celebre dalle frasi moralizzatrici che il proprietario aveva fatto incidere sui muri per i suoi ospiti.
Niente di preoccupante, se paragonata alla profonda ferita lasciata crollo della vicina Schola Armaturarum, ben più imponente, ma una "prova" sufficiente per svelare le carenze di un sistema di manutenzione che vede una tra le aree archeologiche più importanti del mondo impotente rispetto alle piogge abbondanti cadute nell'ultimo mese nell'hinterland napoletano.
L'ultimo cedimento negli Scavi oltre a riaprire la ferita non ancora sanata del disastro immane del 6 novembre scorso, riaccende le polemiche nei confronti del ministro Sandro Bondi. Il luogo è il medesimo dove è avvenuto il crollo della Schola Armaturarum, quella via dell'Abbondanza che è una delle principali arterie della città archeologica di 66 ettari. E anche questa volta, come circa un mese fa, il cedimento ha coinvolto il terrapieno che si trova alle spalle delle antiche costruzioni, a pochi metri l'una dall'altra.
Ingrossato dalle abbondanti piogge di questi giorni, il terreno che sta alle spalle della domus ha subito un processo di liquefazione travolgendo la staccionata di legno che fungeva da contenimento e ha abbattuto un pezzo di quel muro che, bombardato durante la seconda guerra mondiale, era stato rifatto uguale a prima con la sua caratteristica pietra pomice del 79 d.C. mista a malta.