Pompei "chiusa per assemblea", code e disagi per turisti. Franceschini, danni incalcolabili
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NAPOLI, 23 LUGLIO 2015 - Disagi e caos per quasi due ore per circa duemila visitatori questa mattina agli scavi di Pompei a causa di una assemblea a sorpresa dei lavoratori, prima annunciata e poi differita. Tensioni davanti i cancelli di tutti i siti archeologici vesuviani. Il soprintendente Massimo Osanna ha poi aperto i cancelli dell'ingresso principale al sito, aiutato da personale archeologico, intorno alle 10.30.
Si tratta di una iniziativa del tutto inattesa, dopo che, già ieri era stata revocata una precedente assemblea. La protesta si è poi conclusa con una decisione inedita: i lavoratori della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia lavoreranno a costi inferiori rispetto alle maestranze della Scabec (società in house della Regione Campania) a cui sarebbero state affidate le aperture straordinarie notturne. [MORE]
A metà mattinata è arrivata la reazione del ministero: "Un danno incalcolabile che rischia di vanificare quei risultati straordinari raggiunti nell'ultimo anno che hanno rilanciato l'immagine di Pompei nel mondo", ha commentato il ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini. "Non è possibile - ha continuato il ministro - organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione, con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi fa così fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa de male al proprio paese".
"La chiusura dei cancelli di questa mattina è stata un colpo basso e un comportamento irrispettoso nei confronti di centinaia di turisti non responsabili ed estranei a vicende interne all'amministrazione, giunti a Pompei per ammirare un patrimonio mondiale unico che l'Italia ha la grande fortuna di possedere", si sfoga il soprintendente Osanna. "Nonostante la mia massima disponibilità a venire incontro alle esigenze dei sindacati - ricorda il soprintendente, che aveva trattato a lungo con i sindacati anche in vista dell'esibizione al teatro grande dell'etoile Roberto Bolle - questa mattina, venendo meno alle garanzie che mi erano state riservate, gli scavi sono rimasti chiusi. Quello di alcune sigle sindacali è un atteggiamento irresponsabile. Le esigenze legittime dei lavoratori sono da rispettare e tutelare, ma non si può continuare a mancare di rispetto al pubblico che è quello che garantisce il lavoro stesso di chi protesta. Il confronto richiesto dai sindacati con l'amministrazione e il Ministero non può diventare prevaricazione e ricatto a danno dell'immagine internazionale di Pompei e di tutto il paese nel mondo", conclude
Tiziano Rugi