Economia
Pomigliano, Passera:"La mossa della Fiat non mi è piaciuta"
NAPOLI, 01 NOVEMBRE 2012 – La decisione della Fiat di mettere in mobilità nella fabbrica di Pomigliano 19 lavoratori così da poter rispettare l'ordinanza della Corte d'Appello di Roma che la obbliga ad assumere i 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom, ha generato diverse reazioni. “ Non entro nel merito di decisioni interne, ma non mi è piaciuta la mossa che è stata fatta", questo il commento del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera.
Il ministro ha proseguito, "E’ una buona notizia che la Fiat ha confermato di non voler chiudere impianti in Italia, è importante che siano attivi e produttivi. Dal canto nostro, faremo il possibile perché siano attivi e produttivi e non quasi fermi come sono oggi. Il gruppo di lavoro che abbiamo avviato per trovare tutti i modi per rendere più facile l'esportazione dal nostro Paese va proprio nella direzione di riempire, arricchire e rendere più competitivi gli impianti manifatturieri in Italia".
E sulla suddetta presa di posizione della Fiat, duro anche de Magistris, che ha affermato: "Marchionne deve rispettare la Costituzione, la democrazia, le leggi. Gli operai non si dividono e non si ricattano". Il sindaco di Napoli ha proseguito il suo attacco su Facebook: "Il sindacato non si ostracizza quando non risulta consenziente e asservito. Soltanto un miope padrone può comportarsi in questo modo, danneggiando e umiliando i lavoratori, quindi tutto il Paese e la democrazia. Il governo si deve opporre". [MORE]
Per il segretario nazionale Giorgio Airaudo, "si tratta di una procedura chiaramente ritorsiva, chiaramente antisindacale e chiaramente illegittima perché i motivi addotti dalla Fiat non giustificano nessun licenziamento, anche in considerazione del fatto che l'azienda ha firmato un accordo nel quale assumeva l'impegno a riassumere tutti i lavoratori del Giambattista Vico in Fabbrica Italia a Pomigliano". Nessuno sconto nemmeno da Stefano Fassina, responsabile Economia e lavoro del Pd che definisce la decisione della Fiat, "una ritorsione inaccettabile". Invece, per Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni si tratta di "gioco al massacro" condotto dalla Fiom.
Da parte sua, il Lingotto si è giustificato sostenedo "di avere da tempo sottolineato che la sua attuale struttura è sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione. L'impegno dell'azienda è quello di individuare la soluzione che consenta di eseguire l'ordinanza creando il minor disagio possibile a tutti quei dipendenti che hanno condiviso il progetto e, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione, sono stati protagonisti del lancio della nuova panda".
[Per un approfondimento: FIAT: Croce e delizia nella storia socio-economica italiana (1); FIAT: Croce e delizia nella storia socio-economica italiana (2)]
(Fonte: La Repubblica)
Rosy Merola