Cultura e Spettacolo

Pollock e gli Irascibili - La scuola di New York a Milano

MILANO, 10 OTTOBRE 2013 – Jackson Pollock ma non solo: anche Rothko, de Kooning, Kline. Rivoluzione artistica, rottura col passato, sperimentazione, energia: questo racconta la mostra “Pollock e gli Irascibili”, a Palazzo Reale dal 24 settembre.
L’esposizione, curata da Carter Foster con la collaborazione di Luca Beatrice, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano ed è prodotta e organizzata da Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il Whitney Museum di New York.
Attraverso le opere dei 18 artisti, guidati dal carismatico Pollock, e definiti “Irascibili” da un celeberrimo episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art, il visitatore avrà un panorama completo di un fondamentale stile artistico che seppe re-interpretare la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell’individuo; uno stile proprio di quella che fu chiamata “la Scuola di New York” e insieme un fenomeno unico, che caratterizzò l’America del dopoguerra e che influenzò, con la sua forza travolgente, l’Arte Moderna in tutto il mondo.
Un momento fondamentale che rappresenta il passaggio del testimone dell'innovazione artistica dall'Europa all'America: per la prima volta nella storia infatti non sono Milano o Parigi o Vienna a dettare la linea delle nuove tendenze nel campo delle arti visive, ma una città oltreoceano che grida a gran voce la propria radicale originalità. – ha commentato l’assessore alla Cultura Filippo Del CornoL'inaugurazione di questa mostra è dunque un perfetto esordio dell'’Autunno Americano’, a cui seguirà un ricco palinsesto di spettacoli ed eventi, musica e danze compresi, diffusi per tutta la città, fino alla fine dell'anno e anche oltre. Un programma che porterà a Milano, il senso, il suono, il passo, di quella cultura americana che è tra i miti fondanti dell'immaginario di ciascuno di noi”.
La mostra, che consta di oltre 49 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York, inaugura infatti le celebrazione dell’“Autunno Americano” a Milano che proseguiranno con l’apertura di una grande monografica dedicata ad Andy Warhol a fine ottobre.
Protagonista indiscussa della mostra “Pollock e gli Irascibili” è l’opera Number 27 di Pollock, forse il suo quadro più famoso, nonché prestito eccezionale, data la delicatezza e la fragilità di questo olio, oltre alle sue dimensioni straordinarie - circa tre metri di lunghezza. Ma il Whitney Museum ha eccezionalmente acconsentito a fare viaggiare quest’opera, alla quale sarà dedicata un’intera sala di Palazzo Reale.
Le altre opere esposte in mostra coprono un arco storico che va dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Sessanta. Saranno presenti alcuni tra i capolavori più rilevanti della collezione del Whitney, come Mahoning di Franz Kline (1956), Door to the River di Willem de Kooning (1960) e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) (1954) di Mark Rothko, accanto a opere di artisti presumibilmente meno noti, ma rappresentative della loro maturità e, più in generale, della loro epoca. Questa distinzione e questo dualismo sono significativi per quanto riguarda la prassi collezionistica del Whitney, che è stato un precoce e importante sostenitore dell’Espressionismo Astratto, cercando coerentemente di fornire un quadro più diversificato e complesso di ciò che stava accadendo a New York all’epoca. Benché artisti quali Jackson Pollock, Willem de Kooning e Barnett Newman siano stati indubbiamente determinanti nel promuovere l’astrattismo a New York in quel periodo, di pari importanza furono pittori come William Baziotes e Bradley Walker Tomlin, che permettono una narrazione completa, complessa e più diversificata, rappresentativa dell’epoca stessa.
Vale la pena ricordare l’episodio accennato sopra rispetto alla nascita del termine Irascibili: è il maggio del 1950 e il Metropolitan Museum di New York annuncia l’organizzazione di un’importante mostra dedicata all’arte contemporanea americana. Vengono esclusi dal parterre degli invitati i pittori che a partire dalla seconda metà degli anni Trenta hanno mosso i primi passi verso un linguaggio pittorico nuovo, affrancato dal passato e rivolto all’Espressionismo Astratto. Nel movimento, ormai delineato, dell’Action Painting – chi con un approccio più gestuale e irruente manifestato nella tecnica della sgocciolatura o della pennellata ritmica, chi con un atteggiamento più contemplativo che predilige la stesura cromatica per campiture ampie e morbide – emergono le personalità di Jackson Pollock, Willem de Kooning, Mark Rothko, Robert Motherwell, Barnett
Newman che si fanno promotori di un codice stilistico più attuale. Sono proprio questi i principali nomi che compongono nel 1950 il gruppo degli Irascibili; è il quotidiano Herald Tribune a definire così i firmatari della lettera inviata al presidente del Metropolitan, Roland L. Redmond, e presentata al New York Times, in cui dichiarano il totale dissenso nei confronti delle posizioni assunte dal museo. Nel gennaio del 1951 la rivista Life pubblica l’emblematica fotografia di Nina Leen che ritrae quindici dei diciotto “Irascibles” vestiti da banchieri. Al centro Pollock, con lui, oltre de Kooning, Rothko, Newman e Motherwell, Adolph Gottlieb, William Baziotes, James Brooks, Bradley Walker Tomlin, Jimmy Ernst, Ad Reinhardt, Richard Pousette-Dart, Theodoros Stamos, Clyfford Still e Hedda Sterne, unica donna a completare il gruppo. Anche questa storica fotografia sarà riprodotta nella mostra di Palazzo Reale.
“Nell’album fotografico della storia dell’arte – scrive Luca Beatrice nel suo saggio - , quello degli Irascibili è tra gli scatti più famosi, almeno quanto i Futuristi in abito da gran sera, i Dada immortalati da Alfred Stieglitz, i Surrealisti vestiti alla moda, fino ai cinque della Transavanguardia in smoking all’inizio degli anni Ottanta.
Gli Irascibili, nonostante l’aspetto tutto sommato bonario, sono “tecnicamente” arrabbiati per il fatto accaduto, ma in generale questa condizione di protesta, sintetizzata peraltro nella lettera inviata il 20 maggio 1950 al presidente del Met e che contiene le loro rimostranze, li mette in una condizione piuttosto tipica ai tempi dell’avanguardia: fare fronte comune, lavorare insieme, condividere successi ed eventuali difficoltà in maniera compatta”.

 

Notizia (segnalata da Adele Della Sala ARTHEMISIA GROUP)[MORE]

(Immagine: Jackson Pollock, Number 17, 1950 / "Fireworks",1950.
Olio, smalto, vernice di alluminio al bordo, 56,8 x 56,5 cm
© Jackson Pollock by SIAE 2013
© Whitney Museum of American Art)