Estero
Polizia israeliana irrompe in moschea: feriti 110 palestinesi
GERUSALEMME, 13 SETTEMBRE 2015 – Una mattinata di scontri, quella di oggi nella spianata delle Moschee a Gerusalemme: 110 palestinesi sono rimasti feriti in seguito ad un raid della polizia israeliana. Lo riportano i media palestinesi, citando l’agenzia stampa Maan.
AGGIORNAMENTO ORE 19.52: La Spianata delle Moschee, luogo sacro anche agli ebrei che lo apostrofano "Monte del Tempio", dopo gli scontri odierni, è rimasto chiuso al pubblico per circa tre ore, per poi essere riaperto ai visitatori.
Sembrerebbe l’incursione della polizia sia avvenuta all’alba, quando molti dei fedeli erano in preghiera. Secondo quanto dichiarato dalle fonti israeliane, il raid sarebbe stato necessario a causa della presenza di alcuni palestinesi armati di molotov e sassi all’interno della moschea.
Al contrario, alcuni testimoni hanno raccontato che “le forze israeliane hanno assaltato la Moschea di Al-Aqsa lanciando pallottole di gomme rivestite di acciaio e granate assordanti, ferendo molti fedeli”. Gli agenti avrebbero poi chiuso le porte con "catene e spranghe", rinchiudendo i devoti palestinesi. Dopo un primo attacco alla Moschea di Al-Aqsa, le forze israeliane si sarebbero spostate verso la spinata delle Moschee attraverso la Porta della Catena e quella dei Marocchini. [MORE]
La maggior parte dei fedeli palestinesi è stata colpita dai lacrimogeni utilizzati dagli agenti israeliani, mentre una ventina è stata trasportata in ospedale per delle ferite più gravi.
In seguito ai fatti, il ministro della sicurezza israeliano, Gilad Erdan, ha affermato che “non è accettabile che facinorosi musulmani, barricatisi di notte, trasformino quel posto a loro piacimento in una zona di combattimento”. Per Erdan, i fatti di questa mattina “obbligano a riesaminare le misure relative all'ingresso nella Spianata: si tratta di gesti estremamente gravi che infrangono in maniera sfacciata lo status quo nel posto. La cosa non passerà sotto silenzio”.
La reazione di Hamas è invece categorica: Israele si sarebbe infatti macchiato di “un crimine di guerra”. “I continui attacchi alla moschea al-Aqsa mettono i palestinesi di fronte ad una situazione esplosiva nei confronti della occupazione israeliana”, ha aggiunto Hussam Badran, uno dei dirigenti di Hamas.
Altre parole di condanna arrivano dal presidente palestinese Abu Mazen, che ha dichiarato: “Ci opponiamo all’aggressione dei fedeli che erano là. Gerusalemme est e i Luoghi santi, cristiani e musulmani, sono per noi una Linea rossa. Non resteremo inerti quando i nostri Luoghi santi vengono attaccati”.
(foto:paralmentonews.it)
Sara Svolacchia