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Politiche 2022. PoliMi. Ex presidente degli Studenti Alessio Rocca: due visioni opposte di paese e di futuro, io scelgo il PD

PoliMi. L'ex presidente degli Studenti Alessio Rocca: dobbiamo scegliere tra solo due visioni opposte di paese e di futuro, io scelgo il Partito Democratico.

Alessio Rocca, studente di ingegneria matematica al Politecnico di Milano, ex Presidente degli studenti e in carica nel Senato Accademico del Politecnico dal 2019 al 2021 è intervenuto con una lunga dichiarazione pubblica sulle prossime elezioni politiche, schierandosi apertamente a favore del Partito Democratico. Riportiamo la dichiarazione che ha diffuso Rocca:

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ISTRUZIONE E DIRITTI, scelgo in modo volutamente provocatorio queste due parole, le ritengo capisaldi portanti attorno a cui ruota il miglioramento delle società nonché il consolidamento dei valori di un popolo e della sua struttura sociale, il prosperare del lavoro e del benessere, l'integrazione universale e la programmazione del futuro. Credo che una società sempre più ISTRUITA all’interno della quale vengono garantiti, ad ogni livello, i DIRITTI di ognuno, sia una società che prospera, una società in grado di migliorarsi costantemente, una società capace di superare ogni forma di crisi.

Ebbene:

39 TRENTANOVE è il numero di volte in cui compare la parola DIRITTI nel programma del Partito Democratico
0 ZERO è il numero di volte in cui compare la parola DIRITTI nel programma del Centro Destra

8 OTTO è il numero di volte in cui compare la parola ISTRUZIONE nel programma del Partito Democratico
0 ZERO è il numero di volte in cui compare la parola ISTRUZIONE nel programma del Centro Destra

Il 25 settembre saremo chiamati in qualità di elettori ad eleggere il primo parlamento della storia della Repubblica Italiana formato da 600 rappresentanti. Sono gli ultimi due giorni prima del voto, i giorni in cui la maggior parte delle persone indecise affronteranno le riflessioni definitive, che daranno indirettamente una forma al nostro bel paese per i prossimi 5 anni. Io ho riflettuto, in modo molto accurato. Decido di scegliere il Partito Democratico. Cercherò di spiegarne il perché nelle prossime righe, partendo da confronto sulle due coalizioni maggiori per giungere poi alle due coalizioni minori, concludendo poi con una riflessione non prettamente politica ma esclusivamente numerica su cosa comporta l’attuale legge elettorale.

Osservando le due coalizioni politiche maggiori ci troviamo di fronte a due visioni completamente differenti di paese, di Italia, di Europa, di società e di futuro. Da una parte Giorgia Meloni e dall’altra Enrico Letta, da una parte la Destra e dall’altra la Sinistra.

Il Partito Democratico sceglie di parlare di Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale, lavoro, conoscenza e giustizia sociale, li inserisce come punti del programma e fulcri centrali dell'azione politica. Propone una gestione dello stato basata su modelli inclusivi, sulla necessità di garantire diritti che per tempo sono stati negati in un grande paese civilizzato come il nostro. Il Partito Democratico pone l'accento sulla determinazione a combattere i cambiamenti climatici, sulla forza del Next generation EU, sulla necessità di integrare e ampliare gli investimenti strutturali e di mobilità sostenibile avviati dal governo Draghi. Il Partito Democratico sottolinea la necessità di investire nella scuola e nell’istruzione universitaria e professionale, li considera (cito il programma) "strumenti di emancipazione e riscatto delle persone e ossigeno per l’intera società."

La destra attuale invece, in modo totalmente anti-etico e intenzionalmente becero, nascondendosi spessissimo dietro sintesi false e ridicolo populismo, utilizza una narrazione di fatti il cui linguaggio cerca di fare leva sulle paure delle persone.
La destra attuale ha visto la maggior parte degli onorevoli parlamentari schiamazzare felici per essere riusciti a bloccare una legge contro l’omofobia, deridendo tutte le vittime di discriminazione che ci sono ogni giorno e togliendo speranza a tutte quelle migliaia di persone non riescono ancora ad accettare il proprio orientamento sessuale. Sono tantissime. La destra attuale vede tra i principali leader il Signor Salvini di lega NORD che solo fino a qualche anno fa si divertiva a deridere il mezzogiorno con qualche coro, professando la scissione dell’Italia e il cui partito non ha certamente mai avanzato una ben che minima proposta a favore del Sud o speso una singola parola. La destra attuale consente al Signor Berlusconi di essere ancora Leader, un ultraottantenne che è stato Presidente del Consiglio dei MInistri per 4 volte riuscendo a creare un debito pubblico di +539 MLD portando avanti le peggiori riforme della pubblica Istruzione e ridicolizzando la reputazione istituzionale Italiana su tutti i tavoli internazionali. La destra attuale ha fatto di tutto per negare, votando in più risoluzioni contro, i fondi del next generation UE ed ora li rivendica come un proprio risultato e si eleva come unica forza ad essere in grado di gestirli, la destra attuale è formata da forze nazionaliste che ostacolano il progresso. La destra Italiana vuole la flat-tax per fare pagare meno tasse a chi ha più soldi e più tasse a che ne ha meno, il ché comporterebbe la distruzione del principio dell'equità e un eventuale buco nei fondi dello stato di decine di miliardi di euro che non  si capisce da dove dovrebbero arrivare. La destra Italiana, insieme a Giuseppe Conte, ha determinato la caduta del governo Draghi.

Dall'altra parte abbiamo poi le due coalizioni minori, Calenda-Renzi e Conte.

Mattero Renzi e Carlo Calenda. Non sono chiaramente sovrapponibili alla pochezza morale e istituzionale di Giorgia Meloni e compagnia bella, ma le ritengo ahimè due persone politicamente inaffidabili, per il motivo semplicissimo che hanno la capacità di dire tutto e il contrario di tutto a distanza di pochi minuti. Hanno fatto nel tempo, più di ogni altro politico, dichiarazioni opposte su ogni tematica. Qualunque loro promessa elettorale o presa di posizione, come può essere presa sul serio? Non comprendo come si faccia a fare affidamento sulla loro garanzia di voler ridare fiducia ad un nuovo governo Draghi. E’ certamente successo che ogni leader di qualsiasi partito sia a destra che a sinistra nel corso del passato recente della politica Italiana non abbia rispettato questa o quella promessa elettorale, e non fa onore a nessuno, s’intende. Ma con Renzi e Calenda siamo proprio su un'altro livello: una vita politica fatta di smentite, di passi indietro, di rivisitazioni di posizioni e promesse pubbliche mancate. Sono altresì incapaci di stare in minoranza di un partito perché annebbiati da un livello di presunzione estremo. Pare detengano verità e chiunque li attacchi sia qualcuno che non capisce niente. Quando erano nel PD entrambi hanno dichiarato che mai avrebbero fondato un partito. Semmai in futuro dovessero essere messi in minoranza dal proprio partito attuale probabilmente ne creerebbero un altro.

Quanto a Giuseppe Conte, per quanto sia un uomo per bene e un buon accademico anche capace di "sfondare lo schermo", ha alle spalle un partito vuoto senza alcuna struttura territoriale, con una storia recente complessa che ha aperto le porte delle istituzioni pubbliche a un numero troppo alto di personalità che non si erano mai misurate con il peso della istituzioni dimostrandosi poi chiaramente incompetenti, e incapaci soprattutto di agire in modo determinante nonostante avessero in mano la prima forza parlamentare. Senza aggiungere ancordipiú di avere la terrificante responsabilità di essere stati la prima forza politica, insieme al centro destra, ad aver determinato la caduta del governo Draghi.

Vengo dunque alla conclusione.

Perchè ho incentrato la prima parte su un confronto diretto fra le due coalizioni maggiori? Perchè a prescindere dal programma, dai candidati e dalla serietà istituzionale o meno delle due coalizioni minori di Calenda-Renzi e Conte, dobbiamo misurarci inevitabilmente con una riflessione di natura numerica e non prettamente politica: la legge elettorale con cui verranno assegnati i seggi parlamentari prevede che circa 400 futuri onorevoli verranno eletti con il sistema proporzionale, cioè, in modo proporzionale, rispetto ai voti che riceve ogni singolo partito. I rimanenti circa 200 invece verranno eletti con il sistema uninominale, con il quale sistema i partiti possono allearsi in coalizioni, e risulterà eletto, per ognuno dei collegi uninominali, il politico della coalizione che prende più voti.

Significa sostanzialmente che è sufficiente ANCHE UN SOLO VOTO DI DIFFERENZA DI COALIZIONE per prendere il seggio di quel collegio uninominale. E questo avverrà per circa 200 parlamentari su 600.

Credo sia questa la prima considerazione da fare per esprimere consapevolmente il proprio voto rispetto all’idea di paese che si ha e si vuole avere trovandosi di fronte ad un parlamento di 600 eletti, in cui, per esempio, nella Camera dei deputati la MAGGIORANZA QUALIFICATA sarà di 201 seggi su 400, dove circa 170 seggi su 400 verranno eletti con il sistema uninominale.

Per quale motivo?

Perchè per quanto possa sembrare inverosimile (e anche assurdo da un punto di vista ideologico per pura natura democratica dell’espressione di una visione o di un pensiero di noi elettori) ci troviamo a dover operare una scelta di voto che, affrontando una riflessione intellettualmente onesta che osservi il quadro di composizione delle forze politiche attuali ci fa intendere che è ragionevole ritenere che le uniche due coalizioni che hanno la forza di competere nei seggi uninominali sono esclusivamente la coalizione di centro destra e quella di centro sinistra.

Sono 4 le coalizioni, le cui all’interno dei collegi uninominali determinano l’elezione di un parlamentare su 3, ma di quelle 4 solo due hanno la forza di competere, è sufficiente osservare la legge elettorale e i numeri attuali per intendere quando questo sia limpido come il sole.

E’ colpa della Sinistra che si mostra sempre divisa? E’ colpa della legge elettorale che avrebbe potuto prevedere un sistema diverso? E’ colpa di nessuno ed è giusto che le cose siano così? I posteri lo stabiliranno, ma la sostanza, per il 25 settembre, non cambia, e questa legge elettorale, in un modo o in un’altro, per la scelta di un parlamentare su 3 (UN TERZO DEL PARLAMENTO PER 5 ANNI!!), non premia le due coalizioni minori, la più grande battaglia rimane fra le due coalizioni maggiori e fra due scelte di Italia e di futuro diametralmente opposte. Mi auguro chiunque possa affrontare questa riflessione. Soprattutto tutte le persone orientativamente di sinistra -o comunque contro questa becera destra- che vogliono spostare il proprio voto su Conte o su Calenda-Renzi, mi auguro possano seriamente riflettere sul quadro della legge ed essere intellettualmente onesti dal valutare quanto il proprio vota possa essere determinante nell'assegnazione dei seggi uninominali alla destra. Divisi si perde. Evitiamo di farcelo ricordare da una maggioranza qualificata di centro destra per 5 lunghi anni.

Il Partito Democratico ha fatto degli errori? Si, certamente, è inutile negarlo oltre che disonesto. Ma non sono neppur lontanamente paragonabili ai disastri del centrodestra o all'incompetenza dei Pentastellati, e, fra le altre cose, molti errori del PD sono stati fatti sotto la guida di Renzi.
Il Partito Democratico è formato solo da persone pure che hanno la verità in tasca? Assolutamente no, ci sono molte personalità le cui dichiarazioni alle volte io stesso non condivido. Ma questo è ovvio, non si può essere tutti d'accordo su tutte le dichiarazioni o le posizioni di tutti i membri di un partito.  

Il punto è che vista la legge e visti gli altri partiti, il PD rimane, secondo me, l'unica alternativa seria e responsabile per impedire al centro destra di vincere.

Prima di chiudere vorrei sottolineare un principio che risulta essere di natura fondamentale per il dialogare democratico di un paese sviluppato e civilizzato: visioni diverse, a volte anche diametralmente opposte, se è presente un confronto maturo, una dialettica politica seria e l’interesse supremo di rappresentanza istituzionale del popolo, possono determinare un arricchimento costruttivo del dibattito, in modo reciproco, per ogni parte. Con la destra attuale Italiana però non è purtroppo possibile, è la destra peggiore della storia della Repubblica, non direi che è una destra fascista altrimenti Giorgia si offende, ma mi sento tranquillamente di dire che è la destra più incompetente, più razzista, più inadeguata, più antifemminista, più antieuropeista e più misogena della storia della Repubblica. E’ la destra peggiore che la nostra costituzione si sia mai trovata davanti. E’ la destra che dice deliberatamente il falso pubblicamente cavalcando le paure di molti Italiani e parlando quotidianamente per populismi. Non è più possibile ascoltare la loro retorica vecchia sovrapposta ad una serietà istituzionale nulla. Dobbiamo alzare il livello del dibattito.  Dobbiamo parlare di Scienza. Dobbiamo finanziare la ricerca in ogni campo. Dobbiamo discutere degli Stati Uniti d’Europa e del conseguente e necessario equilibrio fra le superpotenze sul piano intercontinentale. Dobbiamo fare delle serie riflessioni etiche sulla pervasività totale della digitalizzazione che ci investirà da qui a 10 anni. Dobbiamo ragionare con i tanti attori sul pianeta di come gestire lo sviluppo del continente Africano, del Sud-America e di tutti gli stati Asiatici sottosviluppati, dobbiamo seriamente porre l’attenzione sul clima e sulle catastrofi che determinerà nei prossimi anni in ogni parte del mondo. Noi, in quanto potenza del G7 e in quanto Italia, con la nostra storia, la nostra forza economica e la posizione guadagnata, possiamo e dobbiamo contribuire a tutto questo all’interno della voce Europea (auspicabilmente in futuro federale) e non possono certamente farlo personaggi come Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Sono inadeguati, incompetenti e decisamente non all’altezza di compiti così ardui. Altro che "io Sono Giorgia e sono Cristiana". ma ci è o ci fa Giorgia? Forse entrambi. "Io sono madre, io sono Italiana". Ah ok.

E checché se ne dica, per fortuna per alcuni, purtroppo per altri, con 200 uninominali, l'unica forza in grado di competere con questo becero centrodestra è il centro sinistra. Evitiamo di farcelo ricordare da una maggioranza qualificata di centro destra per 5 lunghi anni.

Chiudo questa mia dichiarazione pubblica con la citazione di David Sassoli scelta dal partito democratico come riferimento per il programma: “La speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia”

Molti Italiani che voteranno il 25 sono persone che si alzano al mattino alle 6 per andare in cantiere, per lavorare nei ristoranti, o piuttosto per cercare lavoro e giunti alle 21 alla sera non hanno né tempo né voglia di capire che cosa dicono i vari politici e finiranno per votare chi tocca più da vicini i loro problemi, si fideranno degli slogan di pancia detti da salvini che continua a parlare di sbarchi, delle assurdità della moralmente piccola giorgia e delle asserzioni trite e ritrite che berlusconi dice dal 94. Discutiamo dunque, in famiglia, tra amici, a lavoro, informiamoci e capiamo sul serio cosa potrà succedere dopodomani. Sabato 24 verranno prese più decisioni di voto di quanto ne siano state prese negli ultimi due mesi. Io voto il PD e intendo contribuire al sostegno di chi parla davvero di futuro, noi giovani ne abbiamo bisogno.

Alessio Rocca, Studente Universitario di Ingegneria Matematica al Politecnico di Milano