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Politica. Le grandi sfide del mese di gennaio

ROMA, 9 GENNAIO – L’eredità che il 2016 ha lasciato all’agenda politica italiana è piena di grandi temi, tensioni e nodi che verranno districati, in gran parte, nel corso del mese di gennaio.

Dopo quasi venti giorni di risposo natalizio, i lavori riprenderanno il 9 gennaio a Montecitorio e il 10 gennaio a Palazzo Madama e saranno molto intensi, ma condizionati anche da un organo che non ha natura politica, ma negli ultimi anni ha acquisito una valenza e una concretezza indiretta nelle dinamiche della ‘politics’ nazionale: la Corte Costituzionale.

Questo mercoledì la Corte si pronuncerà sull'ammissibilità dei tre referendum abrogativi proposto dalla Cgil ad intervenire sul Jobs Act, i voucher e sugli appalti. Riguardo al tema voucher il Parlamento è già al lavoro per evitare una sentenza modificando l’impianto attuale, in modo da limitarne in parte gli abusi e alleggerendo le tensioni sociali delle ultime settimane. Un’eventuale ammissibilità del referendum sul Jobs Act aprirebbe una fase di conflitto politico che tornerebbe ad infuocare gli animi che si erano in parte sopiti dopo il referendum del 4 dicembre, con possibili ripercussioni sull’azione dell’esecutivo.

Il 24 gennaio, invece, la Corte è chiamata a pronunciarsi sulla legge elettorale, l’Italicum, intervenendo sui pilastri di un sistema elettorale che, quando era stato approvato, era stato qualificato come un modello che sarebbe stato importati da altri Paesi europei per garantire un binomio di governabilità e rappresentatività.
I principali elementi di criticità saranno probabilmente il premio di maggioranza, le liste bloccate - punti nevralgici anche del “Porcellum” bocciato all’inizio del 2014 dalla stessa Corte – e il metodo di trasformazione dei voti in seggi.

Il sistema che uscirà dalla Consulta sarà cruciale per comprendere quali saranno i prossimi passi del Parlamento nella formulazione della legge elettorale e, di conseguenza, quale sarà il futuro e la durata del governo Gentiloni, perché è chiaro che a seconda del sistema elettorale le forze politiche in campo dovranno strutturare le proprie strategie coerentemente con i rapporti di forza del momento.[MORE]
 

Carlo Giontella


Immagine da termometropolitico.it