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Politica: il Decretone, quota 100 e reddito, è ora legge
ROMA, 28 marzo – Dopo la terza tornata di voti, nella tarda serata di ieri a Palazzo Madama, si è dato il via libera definitivo al decreto riguardante i pensionamenti sulla base di “quota 100” e al reddito di cittadinanza.
Con 150 si, 107 no e 7 astenuti, dall’aula del Senato della Repubblica, il “Decretone” è ora legge.-“ E' un giorno importante per l'Italia. Reddito e quota 100 sono a tutti gli effetti realtà. Dal Senato l'ok definitivo. Grazie alle due misure qualificanti del nostro contratto di Governo diamo speranza e dignità a milioni di italiani. Un'altra promessa mantenuta"- il primo commento su twitter del Premier Conte. Una vittoria importante per i Senatori 5Stelle che hanno festeggiato con il Presidente del Consiglio l'approvazione del provvedimento, si sono ritrovati tutti nella sala del Governo di Palazzo Madama e un lungo applauso ha accolto l'arrivo di Conte, raggiunti poi anche il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro.
Le novità principali del decreto:
Obbligo di lavoro: L'obbligo di accettare un'offerta scatterà quindi solo se il salario supererà del 10% il beneficio massimo, quindi 78 euro in più di 780 euro, le offerte potranno essere accettate anche da chi lavora ma rientra nel "range" della povertà e da chi è portatore di disabilità.
Controlli mirati: Sul fenomeno delle false separazioni messe in atto per attingere al reddito, occorrerà ora un verbale dei Carabinieri che ne certifica la veridicità e si dovranno riscontrare maggiori informazioni sul nucleo familiare per gli extra-comunitari che richiederanno il reddito, direttamente al Paese di origine, non verrà concesso a chi possiede immobili di un valore oltre 30.000 euro, in Italia o all'estero.
Attenzione ai disabili e ai genitori con figli piccoli: I genitori di minorenni saranno tenuti ad accettare un'offerta di lavoro solo entro 250 km dalla residenza e non più in tutta Italia, anche in caso di terza offerta. Per le famiglie, numerose, con disabili sono state invece ritoccate le scale di equivalenza, facendo lievitare il beneficio massimo di 50 euro.
Zero benefici per chi ha guai con la giustizia: Reddito e pensione verranno sospesi non solo in caso di condanna ma anche in soggetti indagati o imputati.
Nuovi incentivi: Il reddito varrà anche per i contratti di apprendistato, sarà revocato invece per chi si licenzierà entro i tre anni dall'assunzione e gli enti regionali potranno assumere 3.000 dipendenti per potenziare i centri per l’impiego. Niente tetto d’età per i riscatti di laurea. Per i dipendenti pubblici in pensione con quota 100 l'anticipo del trattamento di fine servizio sale da 30.000 a 45.000 euro.
Nuove assunzioni: Le aziende sanitarie potranno assumere, per coprire le uscite derivanti dalla “quota 100” e da luglio via libera anche ad oltre 1300 assunzioni per la Giustizia e 500 ai Beni Culturali. Si potrà accedere all'ape sociale alla pensione con quota 41 a chi esercita professioni gravose, non servirà più aspettare la finestra di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Laura Fantini
fonte immagine ilPost.it