Politica, Gentiloni: "Voto? Stabilità non può bloccare democrazia"
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ROMA, 29 DICEMBRE- “La stabilità non può bloccare la democrazia”. Sono queste le parole del premier Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di fine anno, in cui ha esordito dicendo: “È un primato. Per quanto mi riguarda in seguito a un fatto spiacevole, il fatto che questa conferenza stampa, di solito un consuntivo delle cose fatte, capiti a 15 giorni dall'insediamento del governo. Ma è stato giusto confermare questo appuntamento tradizionale". [MORE]
Inoltre:"Il governo proseguirà sulla strada delle riforme: non abbiamo finito e non abbiamo scherzato e tutti devono essere consapevoli che il processo di riforme andrà avanti nel tempo che abbiamo a disposizione. Per me le parole chiave sono lavoro sud e giovani".
Poi spiega la decisione di dare continuità al governo:” La continuità della squadra, che abbiamo appena deciso ( con la conferma in larga parte anche dei sottosegretari) è considerata da alcuni un limite. Accetto la critica ma rivendico la continuità sul piano politico. Auspico discontinuità non sui sottosegretari ma ad esempio sulla violenza inaudita del confronto pubblico, in particolare in rete".
Il premier Gentiloni continua:”La decisione è stata quella di confermare il perimetro della maggioranza che fin qui ha sostenuto il governo e di confermare l'appello a contributi su singoli misure che possano venire da altre forze, a cominciare da Ala" e, facendo riferimento alla non conferma di Enrico Zanetti a viceministro, ha spiegato che non è stata una sua scelta, bensì una scelta del segretario politico di Sc.
Il premier ha trattato diversi punti salienti nel suo discorso, in cui un messaggio fondamentale è stato quello di non rinnegare il governo precedente:” Questo governo nasce all'indomani delle dimissioni di Matteo Renzi, provocate dalla sconfitta al referendum ma non deve cancellarsi il lavoro che" l'esecutivo Renzi "di cui ho fatto parte ha svolto nei due-tre anni precedenti. Cancellarlo o relegarlo nell'oblio sarebbe un errore"
Riguardo la legge elettorale, si è espresso in questo modo:” "Il governo cercherà di dare il suo contributo anche sul tema della legge elettorale. Il governo cercherà come si dice in gergo, di facilitare la discussione tra i partiti e in Parlamento. E, aggiungo, sollecitandola, perché la sollecitudine in questa discussione non è correlata alla maggiore o minore durata del governo, è un'esigenza del nostro sistema".
Il premier ha aggiunto:”La stabilità di un paese a livello internazionale è sempre importante, ma la stabilità non può rendere prigioniera la democrazia. Quindi se si vota non si può vedere il voto come una minaccia”.
La questione dei tagli sull’Irpef rimane in sospeso:” Non sono in grado di fare un discorso serio su una riduzione dell'Irpef. Certamente il governo precedente ha fatto forti riduzioni fiscali e questa misura sarebbe un giusto coronamento delle cose fatte ma ora, dopo 15 giorni dall'insediamento, dobbiamo verificare le condizioni e non possiamo dire cose impegnative che poi rischiamo di non poter mantenere.”
Una decisione certa, invece, è stata raggiunta per quanto riguarda il risparmio:”Abbiamo messo in sicurezza il risparmio con il decreto salva risparmio, la cui attuazione sarà lunga e complicata, non ce lo nascondiamo. Però una decisione è stata presa e sarà strategica.”
Fa riferimento anche a Mps le altre banche in difficoltà:”quello che abbiamo fatto non si conclude con il decreto, sarà un percorso di mesi di dialettica con la vigilanza europea e mi auguro sarà una dialettica produttiva ed efficace altrimenti sarà discussione più difficile".
"Penso che ci sia bisogno anche nell'Unione europea di una discussione feconda e utile" aggiunge il primo ministro e conclude: "il governo farà quanto in nostro potere perché la salvaguardia dei risparmiatori sia al centro di tutto questo percorso".
Importante per il premier il miglioramento dei rapporti con la Russia, che dovrebbe avvenire nel G7: ”L'Italia userà la presidenza del G7 per due obiettivi: la centralità del Mediterraneo, che non può essere un mare nullius', cioè un mare di nessuno; e usare il G7 per relazioni diverse con la Russia. Non si tratta di rinunciare ai principi ma è sbagliato un ritorno a logiche da guerra fredda che non hanno senso oggi".
Sempre sul fronte estero, Gentiloni parla di “Due stati” per Palestina e Israele:” Ad oggi il punto di vista italiano è che c'è una strada individuata dalla comunità internazionale, che è la strada dei 2 Stati, e cioè della Palestina e di Israele che coesistono nella reciproca sicurezza. Questa strada negli ultimi anni si è insabbiata".
Ritorna poi su questioni interne, come il caso Vivendi-Mediaset: “L'attenzione vigile del governo sulla vicenda Vivendi consiste nel fatto che siamo consapevoli dell'importanza di Mediaset in Italia. Ma non ci sono golden power da esercitare in questo settore, quindi la posizione del governo è vigile dal punto di vista politico. Il governo non vuole attivare strumenti, esistono strutture e autorità di garanzia che se vorranno potranno sollevare il problema Per il governo è un settore molto importante e il fatto che sia oggetto di una scalata non ci lascia indifferente".
Sulla questione del ministro Lotti e del generale Del Sette, dice:” Credo che le iniziative giudiziarie di cui sono stati oggetto" il generale Del Sette e il ministro Luca Lotti "non impongano al governo di prendere decisioni, che a mio avviso sarebbero ingiuste e ingiustificate.”
E sul caso Regeni informa:” C'è una strada che il governo ha cercato di seguire, quella della fermezza e della richiesta di cooperazione. Ultimamente ho visto segnali di cooperazione molto utili dall'Egitto, spero si sviluppino e il governo lavorerà in questo senso”. “La collaborazione tra la procura di Roma e la procura generale del Cairo ha prodotto dei risultati” ha concluso il primo ministro.
(foto da Panorama)
Eleonora Ranelli