Politica
Pizzarotti lascia il M5S: "Non posso non uscire, sono un uomo libero"
PARMA, 3 OTTOBRE - Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a partire dalle ore 10.30 di oggi nella sede del municipio, ha annunciato di lasciare il Movimento pentastellato. "Sono sempre stato un uomo libero, da uomo libero non posso che uscire da questo Movimento 5 Stelle, da quello che è diventato oggi e che non è più quello che era quando è nato”.
Le ragioni del primo cittadino di Parma sono state così argomentate: "Non sono cambiato io, o i nostri ideali, è cambiato il M5s. E’ mancata la coscienza critica, l’ho esercitata solo io, e quindi vengo visto come disturbatore. In tante parti d’Italia siamo stati consumati da arrivisti ignoranti che non sanno cosa vuol dire amministrare: vogliamo governare e poi non si dialoga con nessuno. Questo non vuol dire governare”.
A Pizzarotti, sospeso dal Movimento e in attesa ancora di conoscere la decisione dei vertici del gruppo, era stato contestato di non aver avvisato in maniera tempestiva di essere indagato per abuso d'ufficio nell’inchiesta sulle nomine dei vertici del Teatro Regio di Parma. Inchiesta, che è stata archiviata a metà settembre: la Procura ha infatti riconosciuto che nella nomina dei vertici della Fondazione Teatro Regio non c’è stata alcuna "intenzionalità nell’attribuzione di un vantaggio".[MORE]
"In questi giorni – ha proseguito il sindaco di Parma – si sta discutendo una nuova revisione del regolamento interno, che non si sa chi lo abbia proposto, né chi lo abbia scritto, né come si possa modificare". Pizzarotti rincara la dose lanciando un duro affondo: "Una volta discutevamo in rete come elaborare le proposte tutti insieme, oggi si richiedono 3000 firme cartacee degli iscritti. Ma quali sono gli iscritti?”.
Durante la conferenza stampa, trasmessa anche in diretta su Facebook, Pizzarotti non ha risparmiato un piccato riferimento alla neo sindaca di Roma Virginia Raggi e ha asserito: "Se avessi nominato io uno con la tessera del Pd o un ex impiegato di Iren, non so cosa sarebbe successo. Noi siamo stati crocifissi per molto meno. Ora si giustifica l’ingiustificabile. Poi si dice colpa dei giornalai, ma distinguiamo la realtà dei fatti”.
Luigi Cacciatori
Immagine da facebook.com