Politica
Pizzarotti all'Open Day, "Non ho paura delle scomuniche"
PARMA, 7 DICEMBRE 2014 – In occasione dell’Open Day organizzato a Parma con gli eletti del Movimento 5 stelle, si riapre la questione dei “dissidenti”. In realtà, l’uso di questo termine non sembra essere condiviso dal primo cittadino che così commenta l’interesse mediatico rispetto alla possibile scissione del M5S: “Dire quello che si pensa è importante perché il mondo non è fatto di etichette, espulsi, dissidenti, critici o di talebani ma di persone con le loro capacità. Dobbiamo ricominciare da qui: riscoprire i valori da cui siamo partiti, che erano un po’ meno 'scontrini' e più contenuti”. Non solo, ma Pizzarotti ribadisce che il motivo principale dell’incontro è quello di fare il punto sullo statuto della città di Parma e sui referendum cittadini a quorum zero, non di commentare le vicende che riguardano il suo possibile allontanamento dal partito.
La realtà dei fatti però è che, inevitabilmente, delle discussioni sono già emerse e che le questioni più spinose sono state puntualmente portate alla luce. Prima tra tutte, il fatto che Pizzarotti abbia già radunato 350 “dissidenti” scontenti dell’operato di Grillo. Tra questi, quattro espulsi dal partito: Laura Bignami, Maurizio Romani, Maria Mussini e Bartolomeo Pepe, invitati dal primo cittadino all’Open Day. “Se pensate alle modalità con cui ci sono state alcune espulsioni, se pensiamo che alcuni all'inizio sono stati espulsi per aver partecipato a trasmissioni tv, credo che queste misure possano essere riviste – dichiara il sindaco – “Ho paura di perdere i fondi per gli asili, non ho paura delle scomuniche”. Il sindaco rimane quindi piuttosto cauto, allontanando l’ipotesi che questo incontro non fosse altro che una prova generale per una futura e definitiva scissione. [MORE]
Ma se Pizzarotti non si sbilancia, lo fanno con durezza altri esponenti del M5S: “Teniamo conto che la proprietà del simbolo M5S è di Grillo. Sul simbolo c'è scritto beppegrillo.it; è una cosa da discutere” afferma la deputata Giulia Sarti con una dichiarazione che ha sconvolto gli astanti.
D’altro canto, c’è anche chi minimizza la portata delle tensioni all’interno del Movimento, accusando i media di ingigantire la faccenda. Così, Silvana Carcano, che sostiene: “Siete voi giornalisti che spaccate il movimento”. Altri, come l’europarlamentare Marco Affronte, rimangono su una posizione meno marcata: “Non possiamo fare a meno di Grillo, è il fondatore, ma se vogliamo crescere non possiamo dipendere dalla sua figura”.
A essere messa in discussione c’è anche la proposta del direttorio, che non dispiace a Pizzarotti: “C’è un concetto di regole più alte. Attraverso questa nuova organizzazione ci sarà modo di ripensare delle scelte fatte per motivi che non erano riscontrabili”. Al contrario, sull’orlo delle dimissioni è il deputato Christian Iannuzzi, che definisce il direttorio come “una struttura intermedia che nell’idea di democrazia diretta non esiste”.
Durante l’incontro, che continuerà fino a tardo pomeriggio, Pizzarotti ha anche ricordato il raduno al Teatro Smeraldo del 2009, definito come un’occasione a cui "dovremmo tornarci a ispirare. Lì c'erano tante persone. Anche tante persone che ci sono qua e che voi chiamate dissidenti o espulsi e per me sono persone che si sono spese per il movimento sempre".
(foto: theblazonedpress.it)
Sara Svolacchia