Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
PISA, 11 SETTEMBRE 2016 – Si è conclusa ieri sera la 31ma edizione del Metarock – Quality POPular Festival – 2016 al Parco della Cittadella, che da varie edizioni ospita la kermesse settembrina.
Come di consueto il Metarock segna l’inizio del “nuovo anno”, in una città quasi prettamente universitaria che dopo la calura estiva torna a riempirsi di giovani curiosi di ascoltare good vibes. Negli anni è stata proprio questa la fortuna del Festival, che si attesta come uno dei più longevi in Toscana.[MORE]
Il destino del Metarock ha avuto fortune alterne, con edizioni più ricche di grandi nomi e edizioni low profile. Negli ultimi anni il lavoro svolto dell’ Associazione Metarock non si limita solamente ai concerti in settembre, ma abbraccia un percorso che dalla primavera all’estate, con “Aspettando il Metarock” e “Metarock al Mare”, offre spettacoli musicali per tutti i gusti.
Nell’edizione 2016 il Metarock è partito in grande spolvero con un nome ormai affermato nel panorama musicale italiano, Daniele Silvestri. Il cantautore romano è salito sul palco sabato 3 settembre, in una Pisa ancora rovente, infiammando il pubblico con uno spettacolo di alto livello. Daniele non si è fermato mai, ha cantato per più di due ore, cercando regalare al pubblico il maggior numero possibile di perle vecchie e nuove. E’ stato il momento per presentare “Acrobati”, il nuovo album che lo ha portato al picco di maturità artistica, ma anche per farci rivivere la gioventù e l’impegno politico con “Il mio Nemico”, “L’Appello”, “A bocca chiusa” e l’immancabile finale con“Cohiba”. C’è stato spazio per un duetto con Antonio Iodato, che ha collaborato con lui nell’ultimo album, per un live “virtuale” con Caparezza in “La guerra del sale”, e per una Life is sweet” reduce dall’esperimento con Fabi e Gazzè.
La serata di domenica 4 settembre, vede come headliner Damian Marley, unico artista internazionale al Metarock 2016. In precedenza una grintosa Mama Marjas, protagonista già alla Cittadella il 25 aprile scorso, ha scaldato il pubblico. Il figlio d’arte ha saputo tenere altissimo il ritmo, in un concerto densissimo di musica, con pezzi suonati uno dietro l’altro. L’apertura è stata affidata a “Make It Bun Dem”, pezzo di successo prodotto in collaborazione con gli Skrillex. Damian ha reso omaggio al padre con dei pezzi celebri come “Could you be loved” e “Get up Stand Up”, chiudendo con uno dei suoi brani più famosi “Welome to Jamrock”.
Dopo la pausa di inizio settimana si è tornati a fare musica sul palco di Piazza Terzinaia giovedì 8 settembre, con l’esibizione di Calcutta. Data che è stata inserita a sorpresa, pochi giorni prima del lancio ufficiale del Festival. Il giovane cantautore è reduce da una serie lunghissima di live (91 come spesso sottolineava dal palco) ed è sulla cresta dell’onda grazie al nuovo singolo “Oroscopo”, passato a ripetizione anche dalle radio. Questa data, che sembrava appiccicata lì un po’ all’ultimo e che invece è stata la più “remunerativa” per il Festival, conferma la lungimiranza degli organizzatori, attenti a cogliere in tempo “il fenomeno Calcutta”. Un successo che non coincide necessariamente con qualità. Calcutta, al secolo Edoardo D’Erme, proviene dalla provincia, quella “deprimente”, tra Latina e Pomezia, e si è fatto le ossa nei localini hipster del Pigneto (a Roma), ma con "Mainstream" uscito nel 2015, ha strizzato l’occhio al ruffiano pop d’autore per poter raggiungere una maggiore fetta di pubblico. Canzonette e motivetti orecchiabili hanno fatto il loro, ma oltre questo c’è ben poco.
Salmo ha infiammato il pubblico venedì 9, colui che ha rivoluzionato il rap nostrano, introducendo l’elemento “hardcore” ad un genere che prima di allora nessuno aveva mai portato in Italia. Il concerto è stato un successo in numeri, con un live come sempre curato nei minimi dettagli.
Nella serata di ieri, i Ministri hanno concluso questa 31ma edizione del Festival. E il commento che ci viene più spontaneo è: cosa resta del Rock?. Il gruppo milanese è l’unico in rappresentanza di un genere che un tempo era la colonna portante della manifestazione. Un rock relegato un po’ ai margini, che sinceramente da soli i volenterosi Ministri non possono pretendere di portare in auge sul Palco della Cittadella. Tutto sommato anche quest’anno Metarock ci ha fatto divertire e ci ha portato della musica live in città, ma bisogna capire in che direzione il Festival vorrà andare nei prossimi anni. Senza dover guardare a Lucca e Pistoia, il Metarock deve puntare sul target giovane della città, forse anche abbassare un tantino i prezzi dei biglietti avrebbe rimpolpato i numeri.
Non ci resta che aspettare il prossimo anno per la nuova edizione del Quality POPular Festival.