Pisa, il Sindaco trascrive il primo matrimonio fra cittadini dello stesso sesso
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PISA, 05 FEBBRAIO 2015 – Si tratta del cittadino statunitense Stephen Wynne Parkhurst e del pisano Massimo Russo che si erano sposati all'estero. Ora il prefetto chiede la cancellazione. [MORE]
“Stamani ho messo la mia firma sull’atto di trascrizione del matrimonio celebrato all’estero fra due cittadini dello stesso sesso, Stephen Wynne Parkhurst e Massimo Russo. Ho voluto dare il segno di un impegno della nostra comunità per un avanzamento dei diritti civili interpretando la legge vigente, consapevole che la trascrizione che hanno fatto i sindaci è stata posta in dubbio”. Si affida a questo comunicato dell’amministrazione comunale il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, che ha dato notizia della prima trascrizione effettuata di un matrimonio celebrato all’estero fra due cittadini dello stesso sesso, uno residente a Pisa e l’altro residente a Seattle negli Stati Uniti d’America.
“Ho informato il Prefetto Visconti del mio atto e conosco i termini della circolare ministeriale trasmessa ai prefetti. Come hanno già fatto il sindaco di Roma Ignazio Marino e quello di Milano Giuliano Pisapia, insieme ad altri miei colleghi, ho voluto stimolare l’azione del governo e del parlamento. Urge approvare una legge - sottolinea Filippeschi - e il presidente del consiglio Matteo Renzi ha preso impegno anche in questi giorni. L’iter è già incardinato in Senato”.
“Pisa - ricorda il Sindaco - nel 1997 è stata la prima città ad istituire il registro delle unioni civili, oggi in fase di revisione e di adeguamento. L’ha fatto in un clima positivo, di dialogo, d’impegno all’ascolto di chi rivendica diritti negati e di tutte le opinioni. E’ stata un’esperienza positiva. Si tratta di temi delicati, che devono essere affrontati con equilibrio e sensibilità ma è giusto - conclude - e necessario affrontarli e mettere il nostro paese al passo con quelli che hanno una legislazione più avanzata”.
Non si è fatta attendere la risposta dello stesso prefetto Attilio Visconti, il quale fa sapere che "non appena riceveremo ufficialmente notizia dell'avvenuta trascrizione intimeremo al Comune di cancellare quell'atto. Agiremo così come prescrive la direttiva ministeriale e se il sindaco decidesse di non ottemperare alla nostra intimazione entro i 30 giorni previsti dalla legge procederemo d'ufficio e provvederemo alla cancellazione".
(fonte immagine paginaq.it)
Giuseppe Sanzi