Pisa. Al Teatro Verdi in scena "L'Opera da tre soldi" di Brecht
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PISA, 14 FEBBRAIO 2012- A pochi giorni dall’anniversario della nascita del celebre drammaturgo tedesco, sabato 11 febbraio e domenica 12 il Teatro Verdi ha reso omaggio a Brecht mettendo in scena “L’Opera da tre soldi” nella versione italiana di Giorgio Strehler.[MORE]
Dopo il debutto tenutosi al Goldoni di Livorno la rappresentazione giunge a Pisa, portata in scena dalla compagnia del progetto L.T.L. Opera Studio che ha visto salire sul palco 24 interpreti. La regia è dell’irlandese David Haughton, la direzione musicale è stata affidata a Nathalie Marin, direttamente dall’Orchestra Sinfonica Nazionale Dell’Ecuador. L’opera è resa in chiave moderna attraverso le videoproiezioni realizzate dagli allievi del Corso “Scenografie informatiche e multimediali per il teatro lirico”, coordinati dal “teknoartista” Giacomo Verde nell’ambito del progetto “Opera Futura”. La scelta da parte del regista di conferire una forte impronta “musical” all’opera ben si sposa con la freschezza della giovane compagnia di attori, che hanno saputo tenere il palco coadiuvati dalle impeccabili interpretazioni di Eugenio di Lieto e Lauren Cifoni, nei panni di Mr. e Mrs. Peachum.
“L’ Opera da tre soldi” nasce come rielaborazione del testo settecentesco di Gay “L’opera del mendicante” nel 1928, Brecht decide di mettere in scena in senso molto provocatorio l’ambiente dei bassifondi londinesi rendendo protagonisti ladri, prostitute e mendicanti. Il titolo fa riferimento al prezzo ideale del biglietto d’ingresso, volendo quasi indicare la scommessa dell’autore di portare a teatro il proletariato con un’opera “povera” e rivolta agli strati più bassi della popolazione. L’effetto risultò del tutto opposto poiché la rappresentazione, al debutto allo Schiffbauerdamm di Berlino, fu accolta con grande successo proprio da quella borghesia che avrebbe dovuto scandalizzarsi con l’impattare della crudezza del linguaggio e dell’ambientazione. “I mendicanti mendicano, i ladri rubano, le puttane puttaneggiano”, con questa celebre frase si apre il prologo di una rappresentazione che risulta attualissima in un periodo di crisi finanziaria, sociale e morale che l’Europa si trova ad attraversare; non siamo molto lontani dallo scenario del periodo in cui Brecht partorisce la pièce, un primo dopoguerra in cui il Vecchio Continente mostra tutte le sue contraddizioni e le sue ferite, periodo di forti contrapposizioni sociali e di sostanziale “guerra fra poveri”. In un momento storico in cui la crisi delle banche la fa da padrone come non citare la provocatoria frase “Cos'è lo svaligiare una banca rispetto al fondarne una?”
In una mistione tra teatro di prosa e opera lirica l’opera brechtiana è già straordinariamente moderna, di qui la scelta del regista di portare sul palco una giovane compagnia in modo da avvicinare un pubblico trasversale. “ Una messinscena va concepita - dichiara il regista Haughton - secondo il suo preciso contesto produttivo: qui si tratta anche di un progetto formativo per giovani cantanti lirici sostenuto da mezzi produttivi adeguati nonostante la crisi economica. Si parte dall’intenzione di allargare e liberalizzare il concetto di opera per aprirlo alle energie del teatro musicale contemporaneo cercando di rinnovare ed ampliare sia il pubblico potenziale sia le capacità dei suoi interpreti.”
Il prossimo appuntamento è con la doppia rappresentazione al Teatro Del Giglio di Lucca sabato 25 e domenica 26 febbraio.