Politica

Pirellone, spese partiti per oltre undici milioni all'anno. Lega Nord: "C.... nostri!"

MILANO, 21 SETTEMBRE 2012 - Dopo il caso Lazio, riflettori puntanti sul modo di agire e di spendere i soldi da parte dei gruppi politici delle altre Regioni. Così, passando in rassegna la Regione Lombardia, al fine di di fare un po' di  trasparenza su come i gruppi politici spendano il loro "tesoretto" (che l'anno scorso ha assorbito 71 milioni di euro per 26 sedute), secondo il bilancio certificato dalla Corte dei Conti, risulta che i partiti spendano più di undici milioni all'anno. A chi ha provato a chiedere, agl'otto gruppi presenti in Consiglio regionale, di giustificare le proprie spese, facendo un resoconto dettagliato delle uscite, ha ottenuto soltanto il riufiuto della Lega Nord, mentre gli altri sembra abbiano acconsentito. In particolare, il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Galli, ha liquidato la faccenda sostenedo, "Non abbiamo nulla da nascondere ma come spendiamo i nostri soldi sono c... nostri".

Invece, no! Sono, soprattutto, fatti nostri (dei cittadini), come vengono spesi i soldi pubblici. Come già scritto in passato, repetita iuvant, ed in questo particolare frangente forse non fa male a nessuno ricordare che la “Politica”, dovrebbe essere intesa come un “arte” volta a governare, ad amministrare la “polis”. L’uso del condizionale “dovrebbe”, non è un caso, piuttosto diventa d’uopo, pensando a come una buona parte dei politici, eletti dai cittadini, stia da tempo amministrando la “res publica”. Forse, gioverebbe al capogruppo della Lega in Regione, Stefano Galli, ricordare che il potere politico poggia su un contratto sociale tra governati e governanti che implica obblighi precisi per ambedue le parti, il cui fine ultimo dovrebbe essere il benessere della collettività. 

In particolare, il suddetto contratto sociale pone in essere un “rapporto d’agenzia” tra principale ed agente e, nel caso specifico, tra elettore (il principale, che in senso lato è il “mandante”, il titolare attivo del rapporto d’incarico) ed eletto (l’agente, ovverosia il “mandatario”, il titolare passivo che ha il compito di eseguire il compito affidatogli dal principale). Per poter affermare che si è in presenza di un buon rapporto di "agenzia politica”, questo dovrebbe essere efficiente, vale a dire in grado di operare con costi contenuti, tempestivamente, con decisioni certe e non instabili. Allo stesso tempo, dovrebbe essere efficace, vale a dire in grado di percepire ed anticipare desiderata dei principali (elettori-cittadini) ed agire di conseguenza. Infine, dovrebbe essere equo. Senza prolungarmi ulteriormente, come volevasi dimostrare: Sono fatti nostri!

Comunque sia, ritorniamo agli 11.373.700,54 euro (nel computo non sono inclusi i soldi per gli stipendi degli 80 consiglieri regionali) messi a disposizione dal Pirellone ai partiti politici per spese di personale, funzionamento e comunicazione. In particolare, ogni anno ciascuno degli otto gruppi ha a disposizione una quota fissa, la quale aumenta in proporzione al numero dei suoi componenti. Inoltre, se i soldi non vengono spesi si sommano a quelli dell’anno successivo. [MORE]

Dai dati a disposizione si evince che il gruppo più ricco è il Pdl: con i suoi 29 consiglieri conta ogni anno su ben 1.891.115,49 euro per le spese dei suoi funzionari. A questi si aggiungono 494.001,96 euro per il funzionamento e 696.726,84 per la comunicazione. Segue il Pd: per i suoi 21 consiglieri ha a disposizione un budget di 1.515.516,59,  431.271,48 per la comunicazione e 538.473,6 per il funzionamento. La Lega Nord, per i suoi 20 consiglieri del Carroccio percepisce 1.468.566,73 euro più 423.430,08 per il funzionamento e 512.832 per la comunicazione. Italia dei Valori e Udc, entrambi composti da tre consiglieri, incassano: 392.400,90 euro per il personale più 178.861,68 per i funzionari e 76.924,8 euro per comunicazione. Sinistra Ecologia e Libertà, con i suoi due consiglieri: 346.451,04 euro per il personale, a cui si aggiungono i 78.413,04 per gli uffici e 48.087,36 euro per la comunicazione. Infine, i gruppi composti da un solo consigliere, come Filippo Penati e il Partito dei pensionati di Elisabetta Fatuzzo, ricevono 244.506,89 euro solo per le spese di personale. Più, rispettivamente, 54.888,96 euro annui per il funzionamento degli uffici e 25mila per le spese di comunicazione e di funzionamento.

Ai suddetti importi, devono essere aggiunti i fondi stanziati per il funzionamento dell’Ufficio di presidenza, composto dal presidente Fabrizio Cecchetti della Lega, in carica solo da maggio, il quale ha a disposizione un budget personale di 328.015,86 euro annui. Dai due vice presidenti Carlo Saffioti del Pdl e Sara Valmaggi del Pd, per quali è previsto un fondo di 233.465,84 euro ciascuno. E dai due consiglieri segretari Doriano Riparbelli del Pdl e Carlo Spreafico del Pd che possono attingere a 186,515,98 euro l’anno. Per un totale di ben 1.167.979,51 euro. Come nel 2011. Cinquemila euro più del 2010, che però è stato un anno elettorale (il consiglio regionale si è insediato a giugno).

In merito all'impiego di tali somme, a grandi linee, il Pdl ha speso, fra l’altro, 543mila euro nel 2011 per l’informazione e la comunicazione; 450mila per l’attività dei suoi consiglieri; quasi 69mila in spese di rappresentanza tra cene e iniziative varie e 19.793,22 in bollette telefoniche e francobolli. Per quanto concerne il Pd, quest’anno, ha sostenuto finanziariamente con 200mila euro, 22 progetti di studio, tra i quali il tour delle 415 stazioni ferroviarie lombarde per denunciarne le disfunzioni. Inoltre: centomila per progetti di comunicazione (come ad esempio il sito Blogdem.it), duecentomila per iniziative sul territorio. Invece, l’Udc l’anno scorso ha dichiarato di aver destinato 102.359 euro per il funzionamento; 51.409 per la comunicazione e 420.930 per i contratti del personale. Per Sel, 21.417 euro per la stampa e l’informazione, 7.010,93 per rappresentanza e trasporto, 10.917 per telefono e posta. L’Idv ha speso 56.744 euro di spese per la comunicazione.

Comunque sia, alla luce delle vicende che stanno coinvolgendo tutto il Paese, nei vari gradi di potere (Stato, Regioni, Provincie e Comuni), amaramente viene da concluderere che: Nord, Centro, Sud, Destra e Sinistra, sotto questo profilo, "per me pari sono".

(Fonte: La Repubblica)

Rosy Merola