Politica
Pirellone, chiusura centralino 118 di Brescia. Del Bono: «Ripensare a decisione»
BRESCIA, 23 AGOSTO 2013 – Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono entra nel merito della decisione della Regione Lombardia che ha deciso di chiudere il centralino operativo del 118 di Brescia, nell'ambito della generale riorganizzazione di emergenze urgenze dopo l’introduzione del numero unico 112: «Difficile condividere le valutazioni tecniche effettuate da Regione Lombardia che hanno portato alla proposta di accorpare il servizio del 118 e di togliere da Brescia la sua Centrale Operativa».
In pratica, il 118 di Brescia verrebbe accorpato a quello di Bergamo (uno dei quattro che resteranno attivi in Lombardia). Il sindaco di Brescia ha proseguito puntualizzano: «Pensare che una provincia di oltre 1,2 milioni di abitanti debba rinunciare ad una centrale operativa del sistema 118 è impensabile - sottolinea il sindaco della Leonessa - invece che accorpare sarebbe necessario un potenziamento delle postazioni». Infatti, pur contando un milione di abitanti, come ha solo 4 postazioni diurne e 3 postazioni notturne. [MORE]
Per Del Bono: «Il servizio risulta quindi sottodimensionato rispetto alle reali emergenze. Del resto analisi e valutazioni effettuate da società del settore hanno evidenziato in più ricerche come la soglia minima di due postazioni possano garantire un servizio adeguato a una popolazione residente di soli 300mila abitanti. Un discorso simile va fatto anche per quanto riguarda la Centrale operativa che secondo alcuni studi recenti ha il bacino ideale per la sua attività tra i 500mila e il milione di abitanti».
Il sindaco evidenzia che: «L’applicazione degli standard proposti comporterebbe un inevitabile aumento delle code di attesa, con un incremento del rischio di mancati interventi e di assistenza alla chiamate anche quelle realmente urgenti» e conclude facendo un appello alla Regione Lombardia: Da queste considerazioni parte quindi un appello al Pirellone. «La Regione e il presidente Maroni devono ripensare le valutazioni che hanno portato all’accorpamento del nostro 118, un servizio che, anzi, deve essere implementato. In caso contrario il problema andrebbe a colpire direttamente la qualità della vita e la salute dei cittadini aggravando i costi del sistema sanitario, chiamato ad intervenire in molti casi troppo in ritardo».
(fonte: Il Giorno)
Rosy Merola