Pirata della Savina Caylyn chiede status di rifugiato a Caltanissetta
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CALTANISSETTA, 13 AGOSTO - I carabinieri del Ros, insieme ad agenti Digos, hanno arrestato un cittadino somalo appartenente al gruppo di pirati che nel 2011 abbordarono e sequestrarono la petroliera italiana Savina Caylyn.[MORE]
Nei giorni scorsi l'uomo, M. F. di 24 anni, aveva richiesto il riconoscimento dello status di protezione internazionale al Centro permanenza per i rimpatri Pian del lago di Caltanissetta. Il confronto delle sue impronte digitali con quelle a suo tempo raccolte sulla nave ha però consentito di riconoscerlo come uno degli appartenenti al “commando”, composto da una cinquantina di pirati, che l’8 febbraio 2011 assaltò, con armi automatiche e lanciarazzi, la “Savina Caylyn” al largo della Somalia, sequestrandola con tutto l’equipaggio composto da 5 italiani e 17 indiani, che vennero trattenuti a bordo per più di 10 mesi. Soltanto il 21 dicembre dello stesso anno, infatti, dopo lunghe trattative si giunse al rilascio di uomini e nave.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 24enne si era presentato al Cpr di Caltanissetta, in Sicilia, senza documenti di identificazione. Le responsabilità del richiedente asilo sarebbero emerse dal confronto delle sue impronte digitali, assunte nelle fasi dell'identificazione, con quelle repertate nel gennaio 2012 a bordo della Savina Caylyn dopo il rilascio della motonave nel Golfo Persico. Gli accertamenti, considerato che nessun membro dell'equipaggio era di etnia africana, forniscono probanti indicazioni che Mohamed Farah abbia fatto parte del gruppo di pirati.
L'8 febbraio 2011, intorno alle 5.30, a circa 800 miglia dalle coste della Somalia, la petroliera italiana Savina Caylyn proprietà dell'armatore F.lli D'Amato S.p.a. di Napoli (nave gemella della 'Enrica Lexiè coinvolta nel febbraio 2012 nell'episodio che condusse al trattenimento detentivo in India dei Marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre), mentre era in navigazione nelle acque dell'Oceano Indiano venne sequestrata da un gruppo di pirati somali che la abbordò assaltandola a colpi di razzi controcarro e armi automatiche. Assunto il controllo della petroliera, la Savina Caylyn fu condotta nella rada di Raas Cusbard, località prossima al centro abitato somalo di Harardhere, dove rimase per oltre 10 mesi prima di essere liberata e presa in custodia dalla marina militare italiana.
Fonte immagine: gcaptain.com
ALESSIA PANARIELLO