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Pioli racconta il nuovo Bologna FC: mentalità aggressiva

BOLOGNA, 8 OTTOBRE – Le difficoltà della squadra sono più mentali che tecniche. La pensa così Stefano Pioli, nuovo allenatore del Bologna, che ai microfoni della prima conferenza stampa in rossoblù ha giudicato “immeritato” l’attuale ultimo posto in classifica. La squadra, secondo il tecnico, ha le carte giuste per conquistare una salvezza tranquilla, basta solo aver pazienza e creare i presupposti per reagire agli scarsi risultati ottenuti finora. [MORE]

Crescita costante. Quattro sconfitte ed un pareggio nelle prime cinque gare minerebbero la fiducia nei propri mezzi anche di una grande squadra. Il Bologna ha bisogno di reagire nel modo giusto, per questo Pioli intende lavorare soprattutto sulla mentalità, perché sull’aspetto tecnico non sembra avere dubbi: gli uomini di qualità ci sono. C’è da conoscerne gli aspetti caratteriali, un fattore molto importante quando c’è da risalire la china come dovrà fare la squadra. Il percorso sarà lungo, ammette il tecnico, e per questo ci sarà bisogno anche del supporto del pubblico, vero valore aggiunto, cui viene chiesta la piena adesione al progetto, per aiutare i giocatori a risalire la classifica all’insegna di una crescita costante.

Difendere aggredendo. Sul piano tattico Pioli non ha dubbi: inutile difendersi per giocare sulle ripartenze, meglio aggredire la metà campo avversaria con più uomini possibile durante la fase di possesso palla, in modo da creare più presupposti per azioni da gol, e tenere lontani dalla propria area i giocatori avversari. Per attuare la strategia, si servirà di una formazione con quattro difensori e tre centrocampisti, mentre per l’attacco ci sarà più dinamismo, potendo optare per tre attaccanti o un trequartista dietro due punte, o, ancora, due uomini dietro un’unica punta.

Il passato. Stefano Pioli ha un passato che cita volentieri, quello da allenatore delle giovanili del Bologna, periodo in cui ha conosciuto il fantastico ambiente del Dall’Ara, carico di sensazioni forti che ora si dice “curioso” di vivere in prima linea. Ma c’è un altro passato, di cui però non parla altrettanto volentieri, ed è quello con il Palermo: “per me il presente e il futuro si chiamano Bologna, e sono solamente felice di essere qua”.

Luciano Cangianiello - Redazione Emilia Romagna