Politica
Pinotti: Alleanza ha sottovalutato capacità espansione dell'Is. Preoccupati per situazione in Libia
ROMA, 1 DICEMBRE 2015 - L'alleanza contro l'Isis cominciata a partire dal vertice Nato di Cardiff di un anno fa, oggi si è allargata a 60 Paesi e alcuni sono Paesi islamici. Ma "all'inizio si è sottovalutata la capacità di espansione di Isis e il rischio che diventi un pericolo per ciascuno Stato, all'interno delle nostre città. La determinazione forse non è stata pari alle intenzioni". Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenuta a RepubblicaTv, parla di strategia contro il terrorismo, Libia, Siria, ma anche politiche per la sicurezza e la difesa. [MORE]
Secondo il ministro "mi pare che adesso ci sia molta più convinzione che l’Isis sia un nemico di qualsiasi consesso civile o configurazione che uno Stato si dà”. E l’Italia sta facendo la sua parte nella lotta al terrorismo, con i 750 militari impegnati in Iraq: “Siamo una media potenza e non possiamo aprire tutti i fronti, continuiamo lì a fare il nostro lavoro", spiega. Non solo: “L'Italia sta vigilando sui possibili rischi che potrebbero derivare dall'Isis” per garantire la sicurezza dei cittadini, assicura il ministro. Ma “guai consentire ai terroristi di cambiare il nostro modo di vivere”.
A preoccupare è soprattutto la situazione libica che deve assolutamente essere stabilizzata: “Stiamo osservando con attenzione la Libia. Non sono di oggi le infiltrazioni jihadiste. Stiamo analizzando con l'intelligence quelle che sono le preoccupazioni manifestate anche dagli Stati Uniti visto che c'è l'ipotesi di avvicinamento ai pozzi di petrolio e quindi di una ulteriore possibilità di arricchimento e sostegno finanziario”, avverte il ministro Pinotti.
Che conclude il suo intervento con una promessa: “Non si possono più fare tagli sul bilancio alla Difesa. Negli ultimi dieci anni il settore è stato ridotto del 27% del bilancio. Ora bisogna riportare in equilibrio il bilancio soprattutto nella parte che riguarda l'esercizio, che per la Difesa significa esercitazioni addestramento e grandi manutenzioni, che con i tagli ha avuto un calo drammatico. Noi - ha aggiunto - stiamo facendo un lavoro importante perché sappiamo che dobbiamo contribuire alla ripresa del Paese e stiamo mettendo in gioco gli immobili della Difesa. A Roma 300 milioni che mettiamo sull'esercizio vengono da questa attività”.
Tiziano Rugi