Politica
Pino Celi, dichiarazioni su Comalca
Pino Celi Nessun futuro per il Comalca senza il coinvolgimento dei soci pubblici e degli investitori privati
CATANZARO, 16 MAGGIO 2015 - Ero stato facile profeta nel segnalare l’anomalia di relazioni istituzionali portata avanti, a suo esclusivo vantaggio, dalla Camera di commercio di Catanzaro Assemblea dei soci, ha promosso e fatto approvare un cambio di statuto che la pone in una posizione dominante anche dal punto di vista della rappresentanza nel Consiglio di amministrazione. [MORE]
Le nuove norme prevedono che dei cinque componenti ben tre siano nominati dalla Camera e i rimanenti due dall’Assemblea, prefigurando in questo modo, una condizione di assoluto predominio di un solo soggetto che male si adatta al carattere pubblico e paritario della partecipazione degli altri soggetti istituzionali, come è sempre stato. La Camera di commercio di Catanzaro ha attualmente la maggioranza assoluta del capitale, avendo nel tempo, dal 2002 anno di inizio attività, scalato le quote, dal 42% iniziale.
Oggi detiene il 50,668 % del capitale sociale (fissato in 5.131.400 euro), la Regione Calabria con il 27,287 %, e il Comune di Catanzaro con il 19,659 %. Essendo poi la nomina degli altri soci di pertinenza dell’assemblea, in cui la quota parte azionaria della Camera è maggioritaria, non è difficile prevedere un “monocolore” camerale in Cda. Con accantonamento quindi non solo dei soggetti pubblici (Regione e Comune), ma anche dei soggetti privati che finora hanno avuto un loro rappresentante. Lunedì scorso si è riunita l’Assemblea dei soci per l’approvazione del conto consuntivo 2014 e la nomina del nuovo Cda e del nuovo presidente e i nodi sono venuti al pettine, con discussioni tanto accese da portare al rinvio dell’Assemblea al 21 maggio.
Ora, mentre c’è notizia della presa di posizione del rappresentante della Regione che ha protestato per alcuni vizi procedurali (questo per dire che vigono comunque vincoli contrattuali imprescindibili), qui, nella qualità di componente della Commissione Patrimonio del Comune di Catanzaro, mi preme sottolineare l’assoluto silenzio che sulla vicenda continua a vigere negli organi di governo: sindaco e assessore al Bilancio. In Commissione l’assessore aveva dato ampia assicurazione che della questione e delle decisioni da me sollecitate, i consiglieri sarebbero informati e coinvolti. Invece si è venuto a sapere a posteriori che l’unico intervento del Comune è stato quello di promuovere la sostituzione del precedente rappresentante, Francesco Nisticò, con il nuovo, Enrico Consolante.
Nulla di quanto da me sollecitato: ovvero un’azione decisa tesa a scongiurare lo smacco istituzionale portato avanti dalla Camera di Commercio e che trova nei fatti acquiescente il Comune. La Camera non può pensare che un Ente pubblico diventi di sua proprietà, né, per giustificare tale assunto, si porti a rinforzo la tesi che le ultime gestioni, di emanazione camerale, abbiano portato a una efficienza in termini di equilibrio finanziario. Su questo punto occorre manifestare lo scetticismo virtuoso di chi vorrebbe vedere in chiaro e in trasparenza i conti, anche con la proiezione finanziaria da qui a qualche anno, quando alcuni investimenti nel frattempo effettuati potrebbero sortire sorprese non sempre positive. Sarebbe stata questa la missione richiesta all’assessore, e non la semplice indicazione del nome da designare, sempre che la schiacciante maggioranza in atto voglia concedere il suo placet.
Auspico, e mi adopererò in tal senso, che alla prossima Assemblea dei soci, il Comune di Catanzaro si presenti con un programma chiaro di continuità e soprattutto condiviso con in componenti della Commissione Patrimonio e con il Consiglio tutto, nella convinzione che non esiste futuro per il Comalca senza il coinvolgimento pieno e convinto dei soci pubblici e degli investitori privati.
Pino Celi Consigliere comunale di Catanzaro
Gruppo “Il Bene in Comune”