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SALERNO 1 FEBBRAIO ' Sono stati pubblicati ieri i dati relativi al valore del Pil italiano nel quarto trimestre del 2018 e tutto dicono tranne che il prossimo sarà un anno bellissimo, piuttosto presentano una situazione non rosea per l'Italia, anzi parlano di recessione tecnica. Sotto il profilo economico, si parla di recessione tecnica quando per due trimestri consecutivi l'economia di un paese mostra segni di rallentamento. Così è stato per l'Italia che ha registrato una contrazione nei valori del Prodotto interno lordo nel terzo trimestre pari al -0,1% e pari al -0,2% tra settembre e dicembre dell'anno appena concluso. Questa contrazione per l'economia italiana rappresenta il peggiore risultato da 5 anni a questa parte: secondo l'Istituto italiano di statistica, per ritrovare una flessione simile occorre risalire al quarto trimestre del 2013, quando il Pil segnò un equivalente -0,2%.
Da oltreoceano il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, intervenendo alla Columbia University di New York commenta i dati affermando che: "L'Italia è in recessione tecnica: il rallentamento dell'Italia segue quello dell'Europa". Il debito italiano è completamente sostenibile, sottolineando che l'Italia è impegnata a ridurlo in maniera continua e progressiva e che pertanto non sarà necessaria alcuna manovra correttiva. Le banche italiane sono più solide di prima: lo "stock di npl è sceso e la creazione di nuovi npl è tornata a livelli pre-crisi. Non vedo problemi". L'economia italiana nel suo complesso soffre ma, prosegue il ministro Giovanni Tria, il dato era "atteso": c'entrano la guerra dei dazi Usa-Cina e un rallentamento europeo, a partire dalla Germania (il Pil dell'Eurozona nel quarto trimestre è a +0,2%).
Non sono mancati i commenti da parte di imprese e sindacati che hanno lanciato l’allarme e la richiesta al governo di prendere contromisure adeguate. Ma l’esecutivo non ci sta e nelle parole di Luigi Di Maio – non sostenute da Matteo Salvini afferma che i dati sono l'eredità dei governi a guida Pd”.
Carlo Cottarelli stima una crescita allo 0,4% e lancia l'allarme patrimoniale. I dati ufficiali per ora sono quelli dell'Istat, e non sono tutti negativi. C'è un lieve miglioramento dell'occupazione, che si attesta a livelli pre-crisi, al massimo da dieci anni, al 58,8% (+0,1%).
Il Premier Giuseppe Conte, però, sembra fiducioso e afferma in un'intervista a "Povera Patria" che andrà in onda questa sera, 1 febbraio, su Raidue: "Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire. L'Italia ha un programma di ripresa incredibile. C'è tanto entusiasmo e tanta fiducia da parte dei cittadini e c'è tanta determinazione da parte del governo".
Sul rapporto con i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini dice che: "Andiamo tutti d'accordo; non litighiamo. Noi ci confrontiamo. Non ci sono motivi di divergenza, assolutamente".
Fonte immagine Il Quotidiano del Sud