Economia
PIL europeo torna crescere
BRUXELLES, 25 NOVEMBRE - Secondo un'analisi dell'OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development), la situazione economica europea sta vedendo per la prima volta dal 2011 un miglioramento.[MORE]
Stando ai dati Eurostat, il picco della disoccupazione si è avuto nel 2013, 10.8%. Per l'anno 2014, il valore è sceso leggermente pur rimanendo storicamente alto, 10.3%
Rimane più alta invece la disoccupazione nell'Eurozona con un valore di 11.9% che secondo le proiezioni della Commissione scenderà a 11.6% alla fine del 2014 e 11.3% nel 2015.
Gli stati dell'unione più sofferenti sembrano essere Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro. Notevole la disoccupazione spagnola al di sotto dei 25 anni che supera il 55% (55.5%), "migliore" quella portoghese che non arriva invece al 40% (37.7%). La disoccupazione totale più alta è invece segnata dalla Grecia con 27.3% nel 2013 continuando a crescere sensibilmente dal valore di 7.7% del 2008. Seguono Spagna con 26.1% (8.2% nel 2007), Portogallo con 16.5% e Cipro con 15.9% (98.5% nel 2008).
La disoccupazione italiana è stata più o meno costante fino al 2011 con un valore 8.4%, salendo poi a 10.7% nel 2012 e 12.2% nel 2013.
La disoccupazione giovanile europea è continuata a crescere dal 2009 al 2013 raggiungendo il 23.5% e 24% nell'area a 18 paesi. Questi valori sono però in calo e stando alle analisi del terzo trimestre 2014 si attestano rispettivamente al 21.6% e 23.3%. I paesi più forti di fronte alla disoccupazione giovanile sono stati Austria, Germania e Olanda.
Il numero di persone invece a rischio povertà è aumentato di 6 milioni dal 2008 diventando 122.6 milioni nel 2013 su un totale di 740 milioni di abitanti, ma comparate con il 2012 i valori sono in diminuzione.
Alberto Oliva
(foto Intermarket&More)