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ROMA, 1 MARZO - L' Istat comunica che il Pil italiano ha registrato nel 2016 un aumento dello 0,9%, segnalando una leggera accelerazione rispetto al 2015, anno in cui l'economia è cresciuta ad un ritmo dello 0,8%. Lo 0,9% è superiore alle stime del governo che nel Documento Programmatico di Bilancio indicava una crescita dello 0,8%. [MORE]
Buone notizie dunque: nel 2016 il Pil italiano è risalito in volume appena al di sopra del livello registrato nel 2000 ed il rapporto debito/Pil dell'Italia nel 2016 si è attestato al 132,6%, in aumento rispetto al 132,0% del 2015.
Il rapporto deficit/Pil si è attestato nel 2016 al 2,4%, a fronte del 2,7% del 2015. Lo rende noto l'Istat nel comunicato con le nuove stime su prodotto interno lordo e indebitamento, numeri in linea con le stime del Governo.
L'avanzo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari nel 2016 all'1,5% (1,4% nel 2015).
Nel 2016 la pressione fiscale è scesa in Italia al 42,9% del Pil, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 43,3% dell'anno precedente.Rallenta crescita consumi ma aumentano gli investimenti. Nel 2016 la spesa delle famiglie è cresciuta in volume dell'1,3%, in rallentamento rispetto al +1,5% del 2015. Istat aggiunge che i consumi di beni sono aumentati dell'1,8%, quella di servizi dell'1%.
Gli aumenti più accentuati, in volume, riguardano la spesa per trasporti (5,3%), per alberghi e ristoranti (2,9%), per abitazione (1,3%) e per ricreazione e cultura (1,2%); la diminuzione più accentuata riguarda la spesa per beni e servizi vari (-0,9%). La spesa delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un aumento dello 0,6%, mentre quella delle Istituzioni sociali private (Isp) è cresciuta del 2,2%. Gli investimenti fissi lordi sono risultati la componente più dinamica della domanda, con un incremento del 2,9%, superiore a quello del 2015 (1,6%). In aumento gli investimenti in mezzi di trasporto (27,3%), macchinari e attrezzature (3,9%) e costruzioni (1,1%), mentre i prodotti della proprietà intellettuale sono scesi (-1,3%). L'export è aumentato del 2,4%, le importazioni del 2,9%.
Maria Minichino
(foto ISTAT.it)