Cultura e Spettacolo
Piet Mondrian, musica nel "Purgatorio" dell'indie
NAPOLI, 10 NOVEMBRE 2011 - Passare in rassegna la lista dei titoli di un album ed avere la sensazione di trovarsi di fronte ad una sorta di epitome de “La Divina Commedia” di Dante Alighieri può essere spiazzante, se non addirittura scoraggiante. Ma in fin dei conti, tutto sta a capire cosa si sta cercando: se volete Lady Gaga, questo non è il vostro lido.[MORE]
Considerazioni forse banali, ma andava subito detto che “Purgatorio” dei toscani Piet Mondrian, in circolazione dal 2006, è un disco non facilissimo, per quanto lineare nella propria intransigenza. L’album è uscito il 7 novembre per Urtovox, anticipato dall'EP ”Carne Carne Carne Carne”, ora in vendita su iTunes.
Il concept, basato sul Purgatorio di Dante e segnatamente su colpa e redenzione, è un’opera che si sarebbe tentati di liquidare come un disco confinato nel limbo della sordina, ma che invero ha il pregio – ahimé, non sempre alla portata di tutti – di farsi prendere con un approccio lento e meditato, di calibrare il proprio minimalismo ai toni bassi della voce da litania corrosiva di Michele Baldini, di contro ai low-fi artati di tanto indie attuale; di svilupparsi con una ineluttabilità quasi marziale, atemporale, fuori dalle mode, ma che preserva la genuina qualità della musica senza compromessi. Gli arrangiamenti del produttore Luca Telleschi assecondano un songwriting costantemente sostenuto, che Baldini sviluppa in una felice interazione vocale con Caterina Polidori (batteria e tastiere), al suo canto del cigno nei “Piet Mondrian”, la cui nuova line-up si comporrà dalle prossime fatiche con Francesca Storai e Valeria Votta.
L’approccio dell’opener “Paradiso terrestre” è di una morbida cupezza, di una levigatezza eterea eppur graffiante. In “Gola” il duetto Baldini\Polidori si snoda con regolarità ipnotica sulla progressione delle percussioni con improvvise accensioni di chitarra, dal gusto acidulo dei “The Kills”. L’arpeggio di “Lussuria” e la sua vocazione acustica innalzano il livello espressivo, o forse lo soffondono tra le corde arcane di una melodia sognante e mai banale. In “Accidia”, con Eva Bianca Del Canto alla voce, affiora l’ispirazione new wave ed elettronica della band, non priva di gradevoli suggestioni dance, mentre l’intersezione timbrica delle voci racconta uno degli episodi più interessanti del disco. “Avarizia” mostra la potenziale ruvidità di un gruppo che sa colpire tanto di fioretto quanto di sciabola, con un riff che ricorda i White Stripes più acidi con suggestioni de “Il Teatro degli Orrori”. In “Ira” riprende piede un intimismo disilluso da chansonnier in stile Gaber, mentre in “Invidia” sembra stridere volutamente il contrasto tra la vellutatezza baritonale di Baldini e l’incisività delle lyrics pungenti. “Superbia” è uno degli ultimi rigurgiti di aggressività, da ricordare i migliori “Massimo Volume”, ma nella pienezza di un’autonomia artistica che bilancia groove e distonie entro una vocalità sempre sorvegliata. Chiude “Antipurgatorio”, ideale summa del disco nell’alternanza di angosce elettroniche, tappeti minimal di tastiere, ribellioni elettriche ed un refrain più orecchiabile.
È auspicabile che parta da qui il percorso di una band coraggiosa, che la critica musicale ha il dovere di segnalare nella propria originalità, si spera non confinata nel Purgatorio dell’elite. Anche se a volte, a ben vedere, è un Paradiso.
Di seguito le date del PURGATORIO TOUR, a cura di Locusta booking agency.
27.10 Recanati (MC) - Old Way
28.10 Giulianova Paese (TE) - L'officina l'Arte e i Mestieri
18.11 Prato - Nuovo Camarillo
19.11 La Spezia - Arci Origami
20.11 Marostica (VI) - Panic Jazz
25.11 Cusano Milanino (MI) - Circolo Agorà
03.12 Cesena - Magazzino Parallelo
Antonio Maiorino