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Piazza Affari, Resoconto della giornata (31/07/2013)

MILANO, 31 LUGLIO 2013Piazza Affari non riesce a invertire la rotta del trend negativo che ha contraddistinto tutta la seduta, chiudendo con il Ftse Mib a -0,37% a 16.482 punti. In attesa – in serata - del Fomc della Banca centrale americana, chiusura contrastata per le altre Piazze europee: l’Ibex (-0,27% a 8.433,4 punti), il Dax di misura sopra la parità (+0,06% a 8.275,97), così come il Cac40 (a 3.992,69, lo 0,15%). Meglio di tutte fa Londra, dove il Ftse100 è salito dello 0,76% a 6.621,06.

A rendere titubanti le Borse europee, i dati macroeconomici americani, al di sopra delle aspettative. Questo genera qualche preoccupazione, dato che il miglioramento dell’andamento dell’economia americana è condizione necessaria per indurre la Fed a procedere con il piano di riduzione degli acquisti di titoli. In particolare, nei tre mesi da aprile a giugno il prodotto il PIL statunitense ha registrato un progresso dell'1,7 per cento annualizzato (+1% rispetto a quello atteso dal mercato). Così, Wall Street sta viaggiando spedita sul terreno positivo, con il Dow Jones a +0,43% e il Nasdaq a +0,31%, i quali – nel corso della seduta - hanno toccato nuovi massimi storici a 15.634,32 e a 1.696,75 punti mentre il Nasdaq si è spinto fino 3.638,43 il livello maggiore dall’ottobre del 2000. [MORE]

Intanto, è arrivato l’annuncio della Fed che - al termine della due giorni di riunioni del Fomc (Federal open market committee)- ha confermato il costo del denaro ai minimi storici nel range 0-0,25% e il piano di allentamento quantitativo a 85 miliardi di dollari. Nel comunicato si legge: «Le condizioni del mercato del lavoro –si legge nel comunicato- hanno evidenziato un ulteriore miglioramento negli ultimi mesi, ma il tasso di disoccupazione resta elevato. Sono cresciute le spese delle famiglie, gli investimenti fissi e il settore immobiliare si è rafforzato, ma i tassi dei mutui hanno evidenziato un lieve incremento e la politica fiscale sta rallentando la crescita economica». Inoltre, la Fed aggiunge che «I rischi al ribasso per l’outlook economico e per il mercato del lavoro sono diminuiti, ma un’inflazione sotto il 2% per un periodo prolungato potrebbe rappresentare un rischio per l’andamento dell’economia”. Per quanto riguarda il piano di acquisto asset, il Comitato è pronto per aumentare o ridurre il ritmo dei suoi acquisti per garantire una politica monetaria accomodante nel caso in cui l’outlook sull’andamento del mercato del lavoro o dell’inflazione dovesse cambiare». Infine, la banca centrale ha ridotto la view sull’andamento della prima economia dal «moderato di giugno a modesto».

PIAZZA AFFARI – Sul listino principale, si fa sentire le vicende giudiziarie di Mediaset sul titolo (-1,91% a 3,286 euro). Sprofonda Telecom Italia (-6,27% a 0,5085 euro). In flessione anche, Eni (-0,30%), e Saipem (-1,35% a 16,05 euro). Positive, tra i bancari solo Unicredit (ha chiuso sulla parità a quota 4,092 euro) e Mediobanca (+0,52% a 4,61 euro). Male Bper (-4,83%). Chiusura positiva per Autogrill (+1,59% a 11,48 euro), A2A (+2,19% a 0,65 euro) e Fiat Industrial (+2,83% a 9,25 euro).

Lo spread Btp-Bund ha chiuso a 274 punti base, rispetto ai 273 di ieri, con un rendimento del Btp decennale stabile al 4,40%.

Rosy Merola