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Piazza Affari, Resoconto della giornata (27/08/13): I venti di guerra in Siria spaventano le Borse
MILANO, 27 AGOSTO 2013 – I timori in merito ad un eventuale conflitto in Siria spaventano i principali listini europei, che chiudono in evidente calo. Profondo rosso per Piazza Affari, che archivia la seduta con il Ftse Mib a -2,34% a 16.579. Sale anche lo spread tra il Btp e il Bund che conclude la giornata a 260 punti base dai 249 di ieri, col tasso sul decennale in crescita al 4,44%. In Europa: il Cac 40 ha chiuso in calo del 2,42%, il Ftse 100 dello 0,79%, il Dax 30 del 2,28% e l'Ibex 35 del 2,96%.
In flessione, al momento della scrittura, anche Wall Street: il Dow Jones a -0,87% a 14.816 punti base e il Nasdaq a -1,63% a 3.598 punti. Terminano in rosso pure i listini giapponesi: l'indice Nikkei 225 perde lo 0,69% a 13.542 punti, mentre l'indice Topix, che perde lo 0,52% e torna a 1.134 punti. E, i venti di guerra in Siria soffiano anche sulle borse del Golfo Persico: Dubai sprofonda cedendo più del 7%, Riad più del 4%. Quella dell'Arabia Saudita - la più importante del mondo arabo – ha chiuso in contrazione del 4,12%; Abu Dhabi negl’Emirati Arabi Uniti ha chiuso a -2,83%; Kuwait a -2,92%. In flessione anche Qatar e Bahr.
PIAZZA AFFARI – Il listino principale è stato affossato dalle pesanti perdite del comparto bancario: Intesa Sanpaolo-4,37%, Unicredit -4,17%, Mediobanca -4,09%, Bper -2,35%, Bpm -2,2%, Banco Popolare -3,19%. In calo anche Ubi Banca (-3,42% a 3,332 euro). Male anche Fiat (-3,67% a 5,7 euro). Restando in Italia, l’asta odierna di titoli di Stato ha risentito – anche se in maniera marginale – delle frizioni di politica interna. Così, il Tesoro ha collocato 2,983 miliardi di Ctz a giugno 2015, 736 milioni di Btpei a settembre 2018 e 265 milioni di Btpei a settembre 2026. Inoltre,si è registrato un aumento del rendimento dei titoli a due anni all'1,871% dall'1,857% dell'emissione precedente, mentre quello dei Btp si è fermato a 2,30% per il titolo a settembre 2018 e al 3,30% per quello con scadenza a settembre 2026.
PETROLIO – Le tensioni in Siria e in Egitto fanno salire le quotazioni del greggio. Così, il future con consegna ottobre sul Wti – al momento della scrittura – oscilla a 109,04 dollari al barile, mentre il Brent viaggia intorno a 114 dollari.
ORO – Salgono le quotazioni del bene rifugio per eccellenza, che si porta ai massimi degli ultimi due mesi a 1.413,90 dollari l'oncia, con un progresso dell'1,5%.
Rosy Merola [MORE]