InfoOggi Economia
Piazza Affari, Resoconto della giornata (25/09/13). Sul Ftse Mib crolla Telecom Italia: -4,67%
MILANO, 25 SETTEMBRE 2013 – Giornata nervosa a Piazza Affari che, comunque, riesce a concludere la seduta con il Ftse Mib in progresso dello 0,14% a 18.089 punti. Stesso stato d’animo anche per le consorelle europee: Cac 40 -0,01%, Ftse 100 -0,3%, Dax +0,01% e l'Ibex +0,82%. In pratica, non si è fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo per il rinviato tapering, che si inizia con l'incertezza relativa alle trattative politiche sul tetto al debito pubblico americano. Ciò, infatti, sta condizionando Wall Street che sta viaggiando su un terreno negativo: il Dow Jones a -0,41% a 15.271 punti base e il Nasdaq a -0,03% a 3.763 punti. Negative, anche quasi tutte le Borse dell’area asiatica asiatiche e del Pacifico:Tokyo (-0,7% finale), con Mumbai (-1%). Sulla parità Hong Kong e in lieve controtendenza Sidney (+0,8%).
SGUARDO MACROECONOMICO – In Italia, ha continuato a tener banco l’affaire Telecom che ha assunto – come accennato già ieri – contorni politici. Infatti, prima si è assistito al “J'accuse” - durante un'audizione alle Commissioni Industria e Lavori Pubblici del Senato - del presidente di Telecom, Franco Bernabè, sull’accordo tra i soci italiani di Telco - holding di cui fa parte il gruppo di tlc - e la spagnola Telefonica, ha affermato: «Abbiamo avuto conoscenza ieri dalla lettura dei comunicati stampa della recente modifica dell'accordo parasociale tra gli azionisti di Telco. Telecom Italia, che conferma il proprio impegno a procedere nel confronto con l'Autorità e la Cdp sullo scorporo della rete, ma l'esito finale dell'operazione non è scontato» e non lesinando una stoccata dalla punta polemica: «Di certo, se il sistema Italia fosse stato davvero così preoccupato del futuro di Telecom Italia come lo è stato in questi ultimi due giorni forse sarebbe stato possibile un intervento più strutturale e non è scontato e, in ogni caso, richiede tempi molto lunghi». In giornata, è intervenuto in merito, nuovamente, il presidente del Consiglio, Enrico Letta: «Il livello degli occupati in Telecom Italia deve essere mantenuto», poi il premier puntualizza: «È l'interesse strategico della rete: saremo molto, molto attenti, non vogliamo perdere su questo aspetto strategico dell'operazione. Non ci sono problemi di barriere, né altro come problemi di passaporto per quanto riguarda i capitali». Allo stesso tempo, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente a Letta. In una lettera i leader Camusso, Bonanni e Angeletti sottolineano: «La modifica dell'azionariato di Telecom provoca conseguenze rilevantissime su tutto il comparto delle telecomunicazioni, settore strategico per il futuro del nostro Paese. Chiediamo un incontro urgente per un esame della situazione in vista dell'adozione delle misure necessari». Cambiando argomento, oggi esito positivo dell'asta di Ctz che ha dato avvio alla tre giorni di emissioni italiane: collocati titoli a 24 mesi per un totale di 2,5 miliardi con tassi in calo di 25 punti, all'1,623%, mentre sono stati assegnati 750 milioni di Btp decennali, con rendimento lordo del 2,62%.
PIAZZA AFFARI – Di poco in aumento lo spread tra il Btp e il Bund tedesco, che ha archiviato la giornata a 241 punti base, contro i 240 di ieri, con il rendimento del decennale al 4,23%. Sul paniere principale, nervosi i bancari: Bpm (-1,89%), Intesa Sanpaolo (-1,71%), Mediobanca (-0,37%) e Mps (-0,43% a 0,2086 euro), positivi gli altri: Bper +0,6%, Banco Popolare +0,58%, Ubi Banca +1,13%, Unicredit +1,26%. Male Telecom Italia, che ha chiuso a 4,67% a 0,572 euro. Male anche Gtech (-1,79% a 21,95 euro) e Mediaset (-1,67% a 3,176 euro). In luce Autogrill (+3,7% a 12,32 euro). Positivi anche A2A (+2,58%) e q Enel (+1,11% a 2,914 euro).
Rosy Merola [MORE]