Cerca

Piazza Affari, per l'edilizia è "la giornata della collera". Squinzi: "Serve terapia d'urto"

Rosy Merola
Condividi:
Piazza Affari, per l'edilizia è "la giornata della collera". Squinzi: "Serve terapia d'urto"
Notizia in evidenza
Occhio alla notizia
Tempo di lettura: ~3 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

MILANO, 13 FEBBRAIO 2013 – “Ci arrabbiamo perché le abbiamo già provate tutte, ma senza risultato. Dopo quattro anni in apnea, la crisi resta nerissima. Arrivati a questo punto lasciateci almeno urlare tutta la nostra rabbia”. Questo lo sfogo dei lavoratori dell'edilizia di Milano che oggi si sono riuniti a Piazza Affari, per dar vita alla “giornata della rabbia”: disposti per terra diecimila caschetti gialli - quelli che sono soliti indossare i lavoratori dei cantieri – con i quali è stata riempita la piazza simbolo della finanza.

Presenti all’appuntamento, 20 associazioni, da Assimpredil ad Assolombarda, oltre che le associazioni degli artigiani fino ad arrivare al Collegio dei geometri e all'Unione dei costruttori di serramenti. “Quasi 2.300 imprese (il 28% del totale) hanno chiuso i battenti. Significa che qui, nel nostro territorio, quasi 20 mila famiglie si sono trovate in difficoltà”, ha sostenuto Stefano Fugazza, presidente dell'Unione artigiani di Milano.
In effetti, si stima che - in cinque anni - la crisi abbia tagliato in tutta la filiera dell’edilizia 550 mila posti di lavoro in Italia, di cui almeno un decimo ( circa 55 mila) in Lombardia. [MORE]

“La città si mobilita quando un'azienda entra in crisi. Pochi hanno chiaro che la crisi nel nostro settore ha chiuso l'equivalente di tutti i punti vendita Carrefour d'Italia o del gruppo Fininvest”, ha proseguito Fugazza. Invece, per interviene Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, “Non siamo mai scesi in piazza. Se lo facciamo oggi è perché non vediamo prospettive per il 2013 e nemmeno per il 2014. Abbiamo articolato una serie di proposte e scritto un manifesto del settore. Il Paese deve tornare a credere nella necessità di avere infrastrutture moderne. Non solo. Le nostre città hanno scuole e ospedali fatiscenti: sarebbe ora di intervenire, a vantaggio del nostro settore certo, ma soprattutto della collettività”.

Solidarietà ai manifestanti è stata espressa dal presidente di Confindustria, Sergio Squinzi, intervenuto alla manifestazione telefonicamente, "Non servono annunci e promesse chiediamo interventi concreti e coraggiosi da parte della politica per uscire dalla crisi. Una vera e propria terapia d'urto che tagli loro i costi per le imprese e ne aumenti la produttività e che sia accompagnata da riforme strutturali”. Squinzi ha concluso sostenendo che, “Questo è il giorno in cui le imprese fanno sentire il loro stato d'animo che non può essere benevolo, è un grido d'allarme per riportare la politica al dovere di arrestare il declino e rilanciare la crescita".

A tal riguardo, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia ha puntualizzato, “L'amministrazione sta già contribuendo al sostegno del settore edile, il cui declino non è inarrestabile. Abbiamo approvato il Pgt, il piano di governo del territorio, che tiene conto delle reali esigenze della città e abbiamo introdotto tempi certi per i pagamenti alle imprese. Stiamo anche realizzando il nuovo regolamento edilizio e la semplificazione delle procedure dello Sportello Unico dell’edilizia”.

(fonte: Il Giorno)

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.