Piano per le politiche sociali: 121 asili nido saranno realizzati entro il 2015
Politica Campania

Piano per le politiche sociali: 121 asili nido saranno realizzati entro il 2015

mercoledì 19 novembre, 2014

SALERNO, 19 NOVEMBRE 2014 - Presentato il piano per la realizzazione di 121 asili nidi in Campania entro il 2015.

Piano per le politiche sociali: fondi per aiutare il settore dell'infanzia

L’assessore alle Politiche sociali Bianca D’Angelo ha presentato oggi in sala giunta il piano regionale per la famiglia e l’infanzia. Entro il 2015 verranno realizzati nelle cinque province della Campania, altri 101 nuovi asili nido destinati alla prima infanzia (0-36 mesi), che si aggiungeranno ai 20 già in funzione.
La Giunta Caldoro ha inoltre programmato ulteriori 17 milioni, di cui 10 milioni destinati alla gestione di tutte le strutture.

L' altra parte dei fondi a disposizione è stata stanziata per sostenere economicamente le famiglie con un nucleo familiare di sei persone non autosufficienti (circa 6 milioni), e al Terzo Settore per le azioni di supporto ai servizi domiciliari.

In totale i 121 asili nido del piano straordinario attiveranno 4800 posti. I 20 asili già aperti e funzionanti in Campania si trovano nei comuni di Lioni (AV); Liveri, San Paolo Belsito, Castellamare di Stabia, 5 a Napoli città, Acerno, Sala Consilina, Scala, Cava dei Tirreni, Atena Lucana, 3 a Salerno città, Baronissi, Battipaglia, Fisciano.

Già dallo scorso settembre erano partiti "i servizi integrati" per l'infanzia in tutta la regione con oltre 12 milioni di euro, e con 2100 posti attivati. I tutto sono 21 nella provincia di Salerno, 19 nella provincia di Napoli, 11 nella provincia di Avellino, 7 rispettivamente nelle province di Benevento e Caserta. In particolare le tipologie di servizi integrativi finanziati sono: Baby trasporto sociale, Baby Sitting, Campo Estivo, Educatrice domiciliare, Ludo bus, Ludoteca Prima infanzia, Centro prima infanzia, Mamma accogliente, Pre e Post accoglienza, Voucher per posti in nidi comunali, Voucher per servizi di cura.

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L' assessore Bianca D' Angelo spiega l'intero progretto e afferma che "Si tratta di un impegno mai realizzato da nessuna Giunta precedente, una azione che riempie di contenuti quelle che si definiscono ‘politiche di conciliazione’ a favore della donna e quindi della famiglia, di cui gli asili nido costituiscono un tassello fondamentale, oltre che rappresentare un diritto per il bambino. E’ importante sottolineare anche il risultato colto dall’Assessorato alle Politiche sociali dal punto di vista amministrativo: alle risorse storicamente disponibili, ovvero ai fondi europei per il welfare dell’infanzia, siamo riusciti ad aggiungere consistenti fondi per la gestione e il sostegno dei costi e dei servizi integrativi o sperimentali. Possiamo definire questo stanziamento, contenuto nella delibera da 17 milioni di euro per la famiglia, una sorta di ‘sostegno alle startup’ proprio perché vogliamo che i nostri nuovi asili, i cui lavori sono ormai in corso di ultimazione, possano funzionare al meglio’’, conclude l’assessore.

Anche Stefano Caldoro ha voluto far sapere il suo parere su tali provvedimenti inerenti al piano per l'infanzia:" Diamo una risposta forte e concreta alle fasce più giovani, alle famiglie campane. Una grande risposta. I numeri e le scelte di programmazione messe in campo parlano chiaro".

"La regione - aggiunge Caldoro - cresce sull’infanzia ed è vicina concretamente alla mamme, alle famiglie che hanno bisogno di sostegno, assistenza e formazione per i più piccoli. In questi anni sono state infatti le famiglie, soprattutto da noi ed al Sud, a sostituirsi allo Stato. Sono state le famiglie, che non possiamo lasciare più sole, a costruire welfare perché avevamo poche strutture. Invertiamo la rotta anche grazie alla collaborazione con i comuni. Bisogna confinare su questa strada. La regione si sostituisce ad altri che fanno poco ed al legislatore nazionale che sul tema continua a penalizzare i cittadini campani ed il Mezzogiorno. La distribuzione dei fondi statali è infatti iniqua, non tiene conto del fabbisogno e delle reali esigenze, non premia chi compie gli sforzi maggiori".

 

(foto:piùeconomia)

Filomena I. Gaudioso

 


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