Piano Industriale Rai, preannunciati tagli ed esuberi: preoccupazioni della SLC-CGIL di Catanzaro
Politica Calabria

Piano Industriale Rai, preannunciati tagli ed esuberi: preoccupazioni della SLC-CGIL di Catanzaro

mercoledì 17 novembre, 2010

CATANZARO - Il Piano Industriale presentato di recente dal Direttore Generale Masi ed approvato dal Consiglio di Amministrazione RAI, preoccupa oltremodo il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori della più grande azienda culturale del paese. Emergono forti preoccupazioni sia in termini di carenza di prospettiva di rilancio, ma soprattutto quanto agli annunci di tagli, riduzioni, perdita di capacità produttive che l'azienda ha prospettato. [MORE]

Nei vari incontri le organizzazioni sindacali nazionali di categoria hanno provato a proporre la riduzione degli sprechi, la riduzione dei sovrabbondanti appalti e delle inique spropositate consulenze. Eppure il Piano Industriale, come si può evincere facilmente, insiste solo sullo smembramento dell’Azienda, sulla cessione dei suoi asset strategici, sul costo del lavoro del Contratto degli impiegati, operai e quadri, di tutte le professionalità che hanno contribuito a fare grande il servizio pubblico italiano. Di certo non possiamo che ritenerci insoddisfatti dalla risposta che la RAI intende dare alla crisi del mercato in atto nel servizio televisivo. La contestuale e la consequenziale caduta degli introiti pubblicitari, uniti alla pessima gestione dei vertici aziendali, stanno ponendo la Rai su una via di pesante declino. A più riprese, nel tempo, abbiamo contestato scelte anche di carattere editoriale, figlie di spinte partitiche più che di interesse culturale, industriale ed economico.

Non si può dimenticare il ruolo del servizio pubblico nel paese. È compito e finalità della RAI raggiungere le case degli italiani su tutto l’articolato territorio nazionale e non solo, sono infatti molti gli italiani all’estero cui la RAI fornisce informazione e cultura. Ma la RAI può con la sua attività favorire le imprese private del settore e le produzioni indipendenti e d’autore, ponendo anche attenzione alla programmazione dedicata ai bambini, agli anziani, ai disabili e a tutte le minoranze del nostro Paese. Tutte queste funzioni, proprie della Tv e Radio Pubblica di un paese democratico e civile, possono esistere se, e solo se, la Rai esiste.

La condizione del lavoro, contestualmente alla dignità del lavoro tutelato, costituiscono un elemento di sicurezza per rendere libero ed indipendente il servizio pubblico radiotelevisivo.
Con la finalità di sensibilizzare l'opinione pubblica, le istituzioni e le parti politiche, le lavoratrici ed i lavoratori della RAI si sono ritrovati ieri, 16 novembre, presso la Camera dei Deputati per ribadire il loro secco NO ad un piano industriale che, rimanendo così, minerebbe alle fondamenta della più grande azienda culturale italiana. Come SLC-CGIL di Catanzaro esprimiamo forte preoccupazione in riferimento ai tagli che questo piano industriale apporterà, sia in termini di servizio sia in termine di esuberi.

Il servizio pubblico della RAI a Catanzaro e provincia e pressoché inesistente, pochi sono i dipendenti che operano nella zona, e questo piano industriale potrebbe azzerare completamente la presenza RAI nel comprensorio dei due mari. Pertanto a partire dall’iniziativa di ieri, effettueremo una serie di attività volte a sensibilizzare, anche l’opinione pubblica, oltre alle istituzioni, propedeutiche a far rivedere all’azienda RAI il proprio piano industriale.

Daniele Carchidi

Il segretario provinciale
SLC-CGIL Catanzaro

 


 


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