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Piacenza, Dosi e i sindaci dell'Emilia-Romagna scrivono a Napolitano e Letta

PIACENZA, 3 GENNAIO 2014 - “Credo fortemente in questa battaglia, che richiama l’attenzione dei massimi vertici istituzionali su un fenomeno che riguarda tante famiglie, purtroppo residenti anche nel piacentino: la piaga del gioco d’azzardo”. Commenta così Paolo Dosi, l’iniziativa assunta ieri da tutti i sindaci dei comuni capoluogo della regione Emilia-Romagna, che hanno inviato al presidente Giorgio Napolitano e al primo ministro Enrico Letta una lettera su questo tema. In particolare gli amministratori sottolineano la crescita abnorme del giro d’affari legato al gioco d’azzardo – oltre 100 miliardi di euro su base annua - ma allo stesso tempo censurano l’incomprensibile riduzione della percentuale del prelievo fiscale su tale attività, “precipitata dal 30 al 10% negli ultimi dieci anni”.

Non è accettabile – dichiara il sindaco Dosiche mentre il governo chiede sempre nuovi sacrifici ai cittadini, in particolare attraverso la tassazione sulla casa, al gioco d’azzardo siano applicate misure di alleggerimento fiscale, soprattutto alla luce delle drammatiche conseguenze che determina ai danni di migliaia di famiglie. Abbiamo quindi scritto al Capo dello Stato e al premier Letta – conclude il primo cittadino – affinché, già nei primi giorni del 2014, il governo assuma le necessarie misure per aumentare il gettito fiscale sul gioco d’azzardo e per adottare regole incisive per arginare la tragedia della ludopatia”.[MORE]

Ecco il testo della lettera firmata da tutti i sindaci emiliani e scritta con carattere di urgenza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Enrico Letta: “Alla fine del 2013 gli italiani avranno speso 100 miliardi in giochi d'azzardo. Una cifra che equivale a 200.000 miliardi delle vecchie lire. Una somma che vale il 15% del bilancio dello Stato. Uno Stato nello Stato. Di quei 100 miliardi solo poco più di 10 miliardi entrano nelle casse dello Stato. Negli ultimi 10 anni per il gioco d’azzardo la percentuale del prelievo fiscale è precipitata dal 30 al 10% : è cioè diminuita del 200%, mentre in questo settore il movimento d’affari cresceva in modo esponenziale a velocità vertiginosa. E mentre in questi stessi 10 anni crescevano le tasse per tutti. Non troviamo nessun aggettivo appropriato per qualificare un simile scenario. A nostro giudizio siamo di fronte ad una evidente e perfino sfrontata violazione di diversi articoli della nostra Costituzione. A nostro parere siamo di fronte ad una situazione che richiede l'attenzione e l'intervento immediati delle più alte cariche dello Stato.

Per questo ci rivolgiamo a Voi in una forma cosi diretta e inusuale. E' necessario rompere il muro di silenzio, di interessi non nitidi, di un inaccettabile muro di gomma della politica su questo tema. Mi riferisco anche a dichiarazioni "poco onorevoli" di parlamentari e perfino di esponenti del Governo. I Sindaci hanno proposto una piccola una tantum sul gioco d’azzardo per scongiurare la stangata Imu - prima casa contenuta nel decreto del 30 novembre. Muro di gomma. E perfino un ministro dice: “quel decreto è sbagliato e se un sindaco disubbidirà a questa legge gli farà onore”. Ma il problema ha dimensioni ben più ampie. Riteniamo indifferibili due azioni immediate, che sottoponiamo alla vostra attenzione. Aumentare il prelievo fiscale sul gioco d’azzardo e regolarlo per arginare la tragedia della ludopatia che distrugge la vita di un esercito sterminato di famiglie. A nostro giudizio queste scelte vanno fatte adesso, nei primi giorni del 2014”.

La firma del sindaco Dosi si affianca a quella dei primi cittadini Fabrizio Matteucci di Ravenna, Daniele Manca di Imola (presidente di Anci Emilia Romagna), Virginio Merola di Bologna, Roberto Balzani di Forlì, Andrea Gnassi di Rimini, Paolo Lucchi di Cesena, Giorgio Pighi di Modena, Federico Pizzarotti di Parma, Tiziano Tagliani di Ferrara e, per il Comune di Reggio Emilia, del vice sindaco Ugo Ferrari.

Giovanni Cristiano