Cronaca
PHONEMEDIA, le rassicurazioni della Fagà: "Trovatevi un altro lavoro"
Rispetto a quanto pubblicato da “Il Quotidiano della Calabria” in data 26 ottobre, riteniamo opportuno precisare la conclusione dell’incontro con Marisa Fagà, al termine del convegno ‘’Bandi Regionali: istruzione per l’uso’’, tenutosi alla Provincia di Catanzaro in data 25 ottobre 2010.
A seguito dell’interruzione coatta del convegno, messa in atto dai lavoratori Phonemedia, durante l’intervento della signora Fagà, la stessa, nel tentativo di ripristinare l’ordine all’interno della sala, ha dichiarato: “E’ in corso di realizzazione un tavolo istituzionale per Phonemedia, in quanto la vertenza non è stata disattesa dalle istituzioni”. Chiedendo ai lavoratori in protesta di sospendere la loro azione di dissenso, garantendo che al termine dell’intervento ci avrebbe ricevuto. [MORE]
Prescindendo che nessuno di noi aveva richiesto incontri con la signora Fagà, ma era nostra intenzione dissentire con l’Assessore Stillitani,circa la modalità di realizzazione di bandi regionali che non tengono in considerazione le oltre duemila famiglie calabresi investite dal dramma Phonemedia. Innanzi all’interessamento mostrato, ed alle affermazioni poste durante il convegno, abbiamo deciso di dare ascolto all’ennesimo “politicante” di turno. Dopo un’ora circa, la signora Fagà si è presentata a noi con in mano uno dei tre opuscoletti che illustravano il contenuto dei bandi, leggendo una parte di questi opuscoli in cui, a suo dire, anche la nostra azienda avrebbe potuto partecipare all’assegnazione di questi famosi bandi. C’è voluto ben poco (nonostante noi siamo solo semplici lavoratori, ignoranti in materia) a farle capire che quello che lei sosteneva non era applicabile sulla nostra azienda, in quanto la nostra azienda ormai non svolge più nessuna attività lavorativa da novembre 2009.
La proprietà ha fatto perdere le tracce di sé a partire da settembre 2009 ed ora sono quasi tutti indagati e ricercati dalla magistratura e per l’azienda è stato nominato un custode giudiziario, il quale nelle varie ricerche e analisi economiche-finanziarie ha scoperto esserci un debito che ammonta ad oltre 60 milioni di euro. Tutti i lavoratori (quasi 2.000 persone) sono in cassa integrazione in deroga, ottenuta anche questa dopo lunghe ed estenuanti battaglie messe in atto dai lavoratori con il sostegno della Cgil. E’ bastato illustrarle questi passaggi (che in realtà pensavamo già conoscesse) per farla tornare sui suoi passi e rendersi conto che la sua ‘trovata’era oltremodo inopportuna.
Impossibile nascondere l’amarezza di noi lavoratori di fronte all’ennesima presa in giro. Non solo non c’è nessun tavolo in programma per noi, non solo la Fagà non si è mai fatta carico del nostro problema e mai lo farà, ma addirittura non saper neanche di cosa stessimo parlando ci è sembrato eccessivamente avvilente.
L’ennesima umiliazione subita, e solamente ultima di una serie in un lungo ed estenuante anno.
Alla fine resasi conto della “gaffe” fatta, con una superficialità sconcertante rispetto al dramma che noi lavoratori viviamo da oltre un anno, non ha potuto far altro che mostrare il suo lato materno, sentendosi in dovere a questo punto di darci almeno un “buon consiglio”: ‘’Cercatevi un altro lavoro!!!’’.
Dopo tante promesse non mantenute, oltre ad innumerevoli umiliazioni gratuite di politici ed istituzioni, ci teniamo ad informare l’opinione pubblica che, da qui a qualche settimana, inizieranno a catena le udienze relative a tutte le sedi Phonemedia d’Italia. La prima sarà il 4 novembre per Raf (Phonemedia sedi nord).
Il commissario nominato dal tribunale Francesco Di Mundo ha già fatto emergere, in diverse sue comunicazioni e relazioni (l’ultima delle quali resa nota in questi giorni), ‘’l’oggettiva realtà della situazione’’, che a suo dire equivale a quanto segue: “situazione che, come ampiamente noto, ha visto purtroppo il già fragile nucleo aziendale di RAF disgregarsi totalmente ed in modo irreversibile già ai primi segnali di crisi. Ma ciò che maggiormente sconcerta è vedere, che ciò nonostante, e pur nella piena consapevolezza della realtà dei fatti, si perseveri nel negare l'evidenza, e si solleciti comunque una "ripresa" dell'attività su basi palesemente inesistenti, con il risultato di alimentare false illusioni nelle centinaia di dipendenti della RAF, vale a dire in coloro che hanno pagato, sotto diversi profili, un prezzo già troppo alto”.
E’ palese che da parte del commissario non ci sia nessuna possibilità di ripresa per Phonemedia, e questo significherà dunque il fallimento della nostra azienda. Con esso anche l’unico sostegno al reddito, che dopo tante peripezie percepiamo solo da luglio 2010, verrà sospeso.
Di tutto ciò VOGLIAMO RINGRAZIARE TUTTE LE ISTITUZIONI E TUTTA LA POLITICA, LOCALE E NAZIONALE.
Ad ogni modo di fronte al totale disinteresse di tutti gli organi competenti comunichiamo che la nostra protesta non si arresterà. Se l’intenzione delle istituzioni era quella di fornire la cassa integrazione in deroga per ammorbidire la nostra protesta, per addolcire la pillola, sappiano le stesse che questa “elemosina” non placherà la nostra rabbia. Se il risultato prefissato dalle istituzioni era quello di ritardare “il funerale” di Phonemedia, sperando che nel frattempo avremmo riposto la testa sotto la sabbia come gli struzzi, garantiamo che l’obiettivo non è stato raggiunto. D’ora in poi, da disoccupati, avremo ancora più tempo per denunciare tutte le falsità, tutti i soprusi che in questi anni abbiamo subito. Ma soprattutto non tollereremo più false illusioni di “politicanti” ed “azzeccagarbugli” che come sciacalli si aggirano intorno alla carcassa morente di una azienda, ricercando consenso.
PHONEMEDIA CZ IN LOTTA