Politica

Petrolio lucano, la vera sfida sullo Sblocca Italia è ambientale.

POTENZA, 5 NOVEMBRE 2014 - Il Senato ha da poco terminato le procedure di voto, dando il via libera al Decreto Sblocca Italia, che diventa così legge, ma già si leva forte la voce decisa dei politici lucani, essendo la questione petrolifera una delle più dibattute in corso di votazione, come visto anche questa sera con le proteste del Movimento 5 stelle. Il comunicato stampa arriva in giornata, ed è a firma del gruppo politico Realtà Italia, uno dei partiti che sostiene la maggioranza del Governatore Marcello Pittella.

La nota congiunta è dei dirigenti Paolo Galante, capogruppo regionale, Enzo Paolino, vice commissario regionale, e Angelo Lamboglia, commissario provinciale di Potenza. Si legge nel comunicato: "Per dirla alla Renzi, se vogliamo cambiare verso sul tema del monitoraggio ambientale, occorre mettere mano ad una seria riforma dell'Arpab." L'attenzione è dunque posta anche in questo caso sulla questione ambientale, considerando come le zone interessate dalle trivellazioni siano già state compromesse dalle attività estrattive.
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"Segnato un punto fermo dal punto di vista economico (royalties fuori dal patto di stabilità, trasformazione della card benzina in card sociale, applicazione del Memorandum Regione-Stato del 2011), grazie ad una buona prova di collaborazione istituzionale fra i vertici della Regione Basilicata e i nostri rappresentanti in Parlamento, diventa improcrastinabile la necessità di affrontare in modo definitivo e strutturale il tema dei controlli ambientali. In questo senso va nella direzione giusta un dibattito in cui si valuti l'opportunità di dotarsi di strumenti di regolazione delle attività petrolifere quali la definizione di limiti alle emissioni e l'introduzione del piano di campionamento continuo e della Valutazione del danno sanitario. Allo stesso modo, vanno incoraggiati i tentativi di non rimandare ancora l'istituzione del registro regionale dei tumori, colmando così un grave ritardo rispetto alle altre regioni italiane." Ma tutto ciò per Realtà Italia non è per niente sufficiente.

La dirigenza quindi punta ad una riforma dell'Arpab, con un organismo di vigilanza che sia il più possibile avulso dalle logiche politiche, indipendente ed attendibile, dove prevalgano criteri oggettivi di scelta degli incaricati. "Una Arpab come quella che noi immaginiamo - concludono Galante, Paolino e Lamboglia - può rappresentare un valore aggiunto non solo per il caso petrolio ma anche per contribuire ad affrontare con trasparenza e discontinuità tutte quelle emergenze ambientali che da tempo affliggono i territori generando sfiducia nella politica e nelle istituzioni"

(fonte immagine today.it)

Giuseppe Puppo