Cronaca
Pescara, no ai cicchetti a un euro
PESCARA, 21 MAGGIO 2013 – Polemiche sulla proposta di vietare i cicchetti ad un euro per le vie del centro storico nel capoluogo adriatico abruzzese; la scelta decisiva è stata presa in seguito alle aggressioni che hanno visto protagonisti due quarantenni, originari della provincia di Bari, presi a calci e pugni fuori da un locale. Uno di loro, un imprenditore, è stato anche derubato di 500 euro. [MORE]
Il fatto è accaduto nella notte tra il 10 e l’11 maggio, intorno alle quattro del mattino, mentre i due malcapitati bevevano in tranquillità, sono stati aggrediti da tre giovani ragazzi, senza un apparente motivo, costringendoli al ricovero per lesioni al volto guaribili in 21 e 5 giorni. Cristian Summa, presidente del consorzio Pescara Vecchia, si è subito mosso per evitare nuove situazioni di questo tipo ‹‹è ora di fare qualcosa; c’è bisogno di innalzare il target medio della popolazione e lo faremo proponendo di aumentare i prezzi dei cicchetti››.
In zona vecchia, infatti, molti locali vendono i cicchetti a basso costo – 1 euro – per incentivare la clientela giovanile e studentesca a consumare senza lasciarci il portafoglio, ma la zona è sorvegliata solo il sabato, o in prossimità delle festività, dalle 22 alle 4 del mattino dai carabinieri, dalla polizia, dai vigili e dalla guardia di finanza, mentre questa aggressione è avvenuta nella notte di venerdì, quando c’erano solo gli uomini di vigilanza all’entrata dei locali, e pertanto si è ancora alla ricerca degli aggressori. E mentre i carabinieri lavorano sulle telecamere a circuito chiuso e sulle dichiarazioni dei testimoni, gli imprenditori prendono le loro decisioni per scoraggiare i malintenzionati a commettere risse fuori dai loro locali.
Così l’incontro al municipio tra Cristian Summa, l’assessore al Commercio, Gianni Santilli, il dirigente della squadra volante della polizia Alessandro Di Blasio e i venticinque titolari dei bar in corso Manthoné ha sancito la via della ‹‹tutela dell’immagine›› a scapito del basso costo: infatti, nella riunione al Municipio, è emerso il fatto che l’esiguo costo degli alcolici, spesso di bassa qualità, incoraggia i giovani all’alcool e nonostante le misure restrittive – non si può uscire dai locali con bicchieri di vetro oltre le 23 e non si possono somministrare alcolici oltre le 2 di notte – i giovani si ritrovano spesso con un bicchiere di troppo anche prima dell’orario di divieto, diventando così una fonte di pericolo per loro e per gli altri.
Ma gli imprenditori in questione sono circa un terzo di quelli presenti nella zona- che conta circa 90 locali in totale - e la polemica è ancora accesa, spostandosi dalla rissa della notte del 10 maggio ai cicchetti e alla concorrenza sleale.
Erica Benedettelli
[immagine da pescaraoggi.it]