Cronaca
Perseguita fidanzata sedicenne, ordinanza per stalker a Catanzaro. "Grande incubo. Calci e pugni"
CATANZARO, 22 DICEMBRE - Il suo primo amore era diventato il suo piu' grande incubo. Calci, pugni, vessazioni di ogni tipo, pedinamenti e appostamenti, queste le modalita' di controllo morboso ed ossessivo con le quali il suo fidanzato, D.Q., di 27 anni, residente nel quartiere Mater Domini di Catanzaro, non le permetteva piu' di vivere in pace la sua adolescenza.[MORE]
Fino a quando la ragazza, una sedicenne studentessa del rione Gagliano, si e' decisa a raccontare ai Carabinieri solo quando, stanca dei soprusi subiti e spinta dai compagni di classe, che con lei stavano condividendo la situazione d'angoscia e paura costante, ha deciso di metter fine all'incubo che ha vissuto negli ultimi mesi. I militari hanno notificato al giovane un'ordinanza di custodia cautelare con l'obbligo di non avvicinare la vittima. Secondo quanto ricostruito, la ragazza, terrorizzata e costantemente controllata dal fidanzato, nel giorno del loro ennesimo litigio violento, ha richiesto l'aiuto dei Carabinieri della stazione di Gagliano, guidati dal maresciallo Salvatore Sestito, che prontamente si sono precipitati sotto casa e l'hanno accompagnata nei loro uffici cosi' da poter ascoltare quanto aveva da raccontare. Nelle successive ore, davanti ad un incredulo genitore, la ragazza ha raccontato di coltelli puntatile contro e violenze continue che quotidianamente subiva.
La ragazza nascondeva tutto dietro bugie raccontate fra le mura familiari e in classe. Copriva con i cosmetici e utilizzando le scuse piu' disparate, le botte, i lividi, le minacce e gli insulti subiti da un ragazzo geloso fino all'impossibile. Per lei non esistevano i social, i contatti con amici di sesso maschile, ne' le uscite "non autorizzate" senza il preventivo avviso al padrone della sua vita e dei suoi spazi. Gli inquirenti, in pochi giorni, analizzando la realta' familiare, le abitudini e la vita scolastica della ragazzina, hanno raccolto indizi che, minuziosamente riepilogati e riferiti alla Procura della Repubblica, hanno portato all'emissione delll'ordinanza di custodia cautelare del Gip eseguita dagli stessi militari dell'Arma che hanno condotto l'uomo nel suo domicilio, con il divieto assoluto di contattare con la giovane vittima della sua ossessione.