Cronaca
Periferie dimenticate: in Italia 15 milioni di persone vivono nel degrado
ROMA, 23 NOVEMBRE - I numeri raccolti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e degrado delle nostre città sono impietosi: 15 milioni di italiani vivono nella miseria più assoluta. Le periferie sono diventate terra di occupazioni abusive di case popolari, campi rom illegali, centri di smaltimento illecito di rifiuti. Il governo Gentiloni ha già stanziato 500 milioni per migliorare la situazione, ma il problema persiste. [MORE]
L’idea della Commissione parlamentare di inchiesta è chiara: l’Italia ha bisogno di un Piano Marshall delle periferie. “È una questione di democrazia”, afferma il presidente della Commissione, Andrea Causin. Il vicepresidente Robert Morassut fornisce anche delle cifre: “Bisogna rendere stabile il finanziamento delle periferie con un investimento di almeno 20-25 miliardi”.
I membri della Commissione sono stati a Scampia, tra i carruggi di Genova, allo Zen e alla Vucciria di Palermo, nelle periferie romane. E i riscontri sono stati drammatici. Tra i punti dolenti vi sono le costruzioni realizzate negli ultimi cinquant’anni. “In tutte le grandi città - avverte la Commissione - le scelte architettoniche di pianificazione delle periferie compiute per affrontare l’emergenza abitativa non hanno risolto il problema, ma lo hanno aggravato”. In primo luogo, dunque, gli interventi dovranno essere mirati al ripensamento delle aree urbane.
La commissione chiederà poi un intervento per fermare le occupazioni abusive di immobili pubblici e privati. È un fenomeno diffuso da nord a sud, ma è nel Meridione che il 30-40% di case popolari sono occupate da abusivi, fino a quote record del 100% a Palermo. “Una problematica talmente grave da aver creato in città come Roma e Milano - denuncia una prima bozza di relazione messa a punto dalla Commissione - un vero e proprio racket, che è in mano a gruppi e organizzazioni criminali e che dà vita a una sorta di commercio illegale della casa popolare, con gravissimo pregiudizio per le fasce più deboli e anziane della popolazione”.
Andrea Causin si dice “a favore dell’introduzione del reato di associazione per delinquere e di una generale revisione del Codice penale in materia di reati urbani”. Poi c’è il problema dei campi rom: i parlamentari della Commissione ne hanno visitato diversi e i più problematici si trovano a Roma, Torino, Milano e Napoli. "Alcuni sono regolari e altri non regolari. Concentrano migliaia di persone a ridosso di zone periferiche già segnate da forti criticità. Da alcuni anni l’attività principale che sostenta chi vive in questi campi è il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, che avviene attraverso “roghi” tossici che creano gravissimo pregiudizio alla popolazione residente nelle aree limitrofe”, sottolinea la Commissione.
Un ultimo consiglio della Commissione riguarda il superamento della politica dei bandi finora seguita. La critica della commissione è ai criteri di premialità che “hanno portato i Comuni a richiedere fondi su progetti infrastrutturali spesso poco attinenti e che avevano il solo vantaggio di rendere immediatamente accessibili i fondi, che raramente sono stati impiegati per alleviare o migliorare le condizioni di vita dei residenti nelle aree periferiche o degradate”.
Claudio Canzone
Fonte foto: bari.repubblica.it