Cronaca
Hiroshima commemora 72esimo anniversario disastro nucleare
Hiroshima commemora 72esimo anniversario disastro nucleare. Sindaco invita governo ad armonizzare vedute comunità globale
TOKYO, 6 AGOSTO - Circa 50mila persone si sono radunate nel parco della Pace di Hiroshima per commemorare il 72esimo anniversario del bombardamento atomico sulla città a ovest del Giappone. Insieme a loro rappresentanti di 80 nazioni e una delegazione degli 'Hibakusha', i sopravvissuti al disastro nucleare, la cui età media supera di poco gli 81 anni. [MORE]
Alle 8:15 il rintocco della campana ha scandito il minuto di silenzio, nell'ora esatta di quel 6 agosto del 1945 in cui l'ordigno atomico fu sganciato dal bombardiere americano, provocando 140.000 morti. Una seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, decretando di fatto la fine della Seconda guerra mondiale in coincidenza della resa incondizionata del Giappone nei 6 giorni successivi. Il sindaco della città di Hiroshima, Kazumi Matsui, nel tradizionale discorso ha citato estratti dei racconti in prima persona dei sopravvissuti, facendo un breve riferimento al recente trattato dell'Onu che proibisce l'uso delle armi atomiche, firmato da 122 paesi ma non dalle potenze nucleari come gli Stati Uniti - che hanno boicottato i negoziati - e dallo stesso Giappone. Il primo cittadino della città ha invitato il governo nipponico a lavorare per colmare quelle differenze di vedute. Dal canto suo, il premier Shinzo Abe, evitando durante il suo discorso di menzionare la mancata adesione all'accordo, ha ricordato l'impegno di Tokyo di assumere il ruolo di guida per la comunità internazionale, ribadendo la necessità di lavorare congiuntamente con tutte le nazioni. In un messaggio letto a parte, nel corso della cerimonia, il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, ha ricordato come gli sforzi eroici degli Hibakusha servono a rammentare alla comunità internazionale le conseguenze devastanti delle armi atomiche, e che le Nazioni Unite si batteranno sempre per un mondo privo di arsenali nucleari.
Sulla scelta di non firmare il protocollo dell'Onu a inizio luglio, la delegazione giapponese guidata dall'ex ministro degli Esteri Fumio Kishida - nativo di Hiroshima - ha sempre sostenuto che un eventuale assenso creerebbe maggiori divisioni tra i paesi che dispongono di armi nucleari e quelli che ne sono sprovvisti, escludendo di fatto la possibilità di intensificare gli sforzi per una maggiore cooperazione.