Cronaca
Per la Cassazione le mance: una una riprovevole abitudine
Roma ,17 giugno 2011- La Sesta sezione civile della Cassazione ha deciso di annullare la sanzione disciplinare che era stata applicata nei confronti di una direttrice delle Poste di Rieti, Carla D.A, sospesa dal servizio e dalla retribuzione per due giorni, per aver esortato i clienti a non lasciare la mancia ai dipendenti. In questo modo la Cassazione ha ribaltato la decisione del Tribunale di Rieti che, il 20 ottobre 2003, si era pronunciato a favore della sanzione.[MORE]
Così facendo, gli 'ermellini', non solo hanno stroncato l’abitudine a lasciare le mance, ma hanno anche sottolineato che il comportamento della Direttrice è da elogiare, in quanto evidenzia " l’attaccamento e serieta' all'azienda, adoperandosi al fine di interrompere una riprovevole e annosa abitudine".
In particolare, la Cassazione specifica nell'ordinanza 13425 che "la condotta di Carla D. A., lungi dal dovere essere censurata per mancanza del dovere di diligenza sancito dall'art. 2104 c.c. e del dovere di fedelta', doveva e deve essere considerata idonea a salvaguardare il buon nome e l'immagine dell'azienda, atteso che gli art. 2104 e 1176 c.c. impongono al lavoratore di osservare tutti quei comportamenti accessori e quelle cautele che si rendano necessari ad assicurare una gestione professionalmente corretta".
Accettare mance dai clienti, non rientra nei suddetti comportamenti accessori. Da qui la motivazione del rigetto del ricorso delle poste.
Rosy Merola