Per i tagli sulla Sanità voluti da Scopelliti, si moltiplicano i disagi per gli utenti
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CATANZARO, 26 MARZO 2012- “Stiamo migliorando la sanità calabrese”, sono queste le parole del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti intervenuto ad un convegno nella città di Lamezia sul sistema sanitario nazionale e regionale. Questo è quanto dovrebbe raffigurare la situazione sanitaria attuale. Eppure queste stesse parole risuonano come un qualcosa di estraneo alla realtà che si vive all’interno delle strutture sanitarie catanzaresi, specie se a farne le spese è lo stesso Pronto Soccorso del capoluogo di regione.
Di certo il primo miglioramento visibile risulta essere quello strutturale, visti i recenti lavori di ristrutturazione ma, dal punto di vista qualitativo del servizio offerto, la situazione non ha avuto il benché minimo miglioramento. Al suo interno infatti vi lavorano medici e infermieri i quali senza sosta sono costretti a fronteggiare situazioni di emergenza quotidiane in un reale stato di incapacità vista la carenza di personale. Tutto ciò si ripercuote su i pazienti che, tra una barella provvisoria ed un’altra, lottano per la vita senza nessun tipo di assistenza costante.
L’umanità dei professionisti infermieri inoltre, la quale deve essere d’obbligo per certe situazioni, lascia spazio a nervosismi “giustificati” da una ovvia incapacità di saper gestire le emergenze. E’ questo lo scenario che abbiamo di fronte se per caso dovessimo imbatterci nel nostro sistema sanitario catanzarese.
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La domanda allora sorge spontanea e forse il nostro tanto desiderato presidente Scopelliti potra’ darci un’obiettiva risposta: dov’è realmente migliorata la sanità, dopo ormai due anni di governo regionale, se in una struttura come lo stesso Pronto Soccorso del capoluogo regna un alto grado di inefficienza dovuta soprattutto ad una carenza di personale infermieristico e medico? Per non parlare di tutte le strutture di eccellenza che rischiano di chiudere. Eliminare le strutture non efficienti, come ha sollecitato lo stesso presidente, risolverebbe solo per metà il problema in cui versa la sanità calabrese. Il vero miglioramento potrebbe innanzitutto partire da uno sviluppo occupazionale mirato ad un aumento di personale e quindi del grado di efficienza e assistenza soprattutto in reparti delicati quale è il Pronto Soccorso, risparmiandoci ad assistere ancora ad episodi di anziani, bambini e adulti abbandonati a se stessi per ore.
L’abbattimento delle liste d’attesa , altro punto cruciale e fondamentale in tema di prevenzione su cui il presidente Scopelliti si è pronunciato al convegno, può essere realizzato solo o anche intervenendo doverosamente nella scissione tra incarichi medici professionali pubblici e privati.
Come si spiega che dal pubblico un medico sia disponibile a visitare solo dopo mesi e invece rivolgendosi privatamente allo stesso medico le liste d’attesa non esistono?
Esula questo da essere solo una denuncia sociale, bensì la rappresentazione della triste realtà sanitaria calabrese, sanità che resta a livello regionale e nazionale il maggior intervento in termini di spesa pubblica vista la sua fondamentale importanza.
Serena Varano
Dirittocrazia Popolare
(notizia segnalata da serena varano)