Cronaca

Per i disperati che attraversano il Canale di Sicilia, c'è posto solo nei villaggi turistici

LAMPEDUSA, 20 MARZO 2012 - Con l'arrivo della bella stagione riprendono gli sbarchi sull'isola di Lampedusa. Le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza hanno raccolto complessivamente 273 profughi su tre gommoni, tutti alla deriva e in precarie condizioni.

La situazione non è delle più semplici. Dopo l'incendio appiccato a metà settembre al Centro d'accoglienza da un gruppo di tunisini che protestavano contro il rimpatrio, Lampedusa viene dichiarata porto non sicuro. «L'isola resterà porto non sicuro fino a che il centro di accoglienza non sarà ricostruito. Ma quando ci sono immigranti in pericolo di vita, non c'è il tempo per trasferire direttamente i profughi in strutture sulla terraferma, quindi abbiamo dovuto chiedere la deroga» ha detto il comandante della Capitaneria di porto dell'isola, tenente di vascello Giuseppe Cannarile. Proprio per questo motivo per i disperati che attraversano il Canale di Sicilia c'è posto solo nei villaggi turistici di Cala Creta e negli alberghi, che in un’isola che vive prevalentemente di turismo, dovrebbero essere già piene di ospiti in arrivo da ogni parte del mondo per apprezzare il sole e le acque del Mediterraneo. Il Sindaco di Bernardino De Rubeis sostiene «Ho appreso con disappunto dal ministro degli Interni che non ci sarebbero le condizioni per una riapertura del centro di contrada Imbriacola. Non è possibile continuare a ospitare gli immigrati a Cala Creta, una località nata per il turismo e non per essere un centro di accoglienza».[MORE]

Eppure tutti sanno che dalle coste africane stanno per prendere il mare migliaia e migliaia di immigrati che si riverseranno sulle coste di Lampedusa e l'alto commissariato Onu per i rifugiati avverte siamo solo all'inizio di una nuova emergenza. Laura Boldrini, portavoce Unhcr, evidenzia le sue preoccupazioni in merito alla questione «Penso che dobbiamo attenderci un nuovo significativo arrivo di persone. Fino a quando ci sono situazioni di tensione in aree non lontane, come il Corno d'Africa, le persone cercheranno un posto sicuro dove andare. Dalla Somalia si continua a scappare, come da altri Paesi africani» continua «È importante che il centro di primo soccorso e transito sia messo in grado di funzionare. Lampedusa deve tornare ad essere ritenuta porto sicuro come lo è stato fino a qualche mese fa».

Insomma siamo nel pieno dell'emergenza e puntualmente le istituzioni non sanno come gestire il problema. A tal proposito il ministro dell'interno Cancellieri sostiene «Il bel tempo in arrivo e una situazione ancora incerta in Nord Africa, non fanno pensare a una grande serenità in merito a questa questione. Però vedremo di affrontare la situazione nella maniera più civile e più corretta possibile e speriamo che non ci siano più vittime».

 

(foto da: www.ininsubria.it )

 

Elisa Mirabile