Economia
Per Ferconsumatori il caro benzina graverà 488 euro in più sul pieno degl'italiani
Roma, 11 luglio 2011- I preannunciati aumenti sul fronte benzina non si sono fatti attendere. A causa di un’impennata dei suoi prezzi, dovuta all’aumento subito dalle quotazioni internazionali , che venerdì avevano chiuso con guadagni di 36,50 e 30 $/ton, il prezzo della benzina e del diesel ha subito un aumento toccando rispettivamente 1.066 e 1.004 $/ton. Mediamente, per la benzina Eni, IP e Shell si portano oltre quota 1,6 euro/litro. Per il disel si tocca l’ 1,5 euro/litro. [MORE]
Come evidenzia quotidianoenergia.it , a livello Paese, il prezzo medio praticato della verde (in modalita' servito) va dall'1,609 euro/litro degli impianti Tamoil all'1,618 euro/litro dei punti vendita IP (no-logo a 1,532). Per il diesel si passa dall'1,487 euro/litro dei punti vendita Esso all'1,493 euro/litro degli impianti IP (no-logo a 1,409 euro/litro). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,734 euro/litro dei punti vendita Eni allo 0,751 degli impianti Shell (a 0,722 euro/litro le no-logo).
Per essere più chiari, negl’impianti Esso l’incremento è stato di 1,5 centesimi su benzina e diesel, presso IP rispettivamente di 2,4 e 2 centesimi, Q8 e Shell di 2 centesimi in entrambi i casi, Tamoil di 2,2 centesimi e TotalErg di 2,2 centesimi nel caso della verde e di 2 sul gasolio. Il diesel ha ampiamente oltrepassato in alcune aree del Paese la soglia di 1,5 euro e si sfiora 1,52 euro/litro.
Serie preoccupazioni sono state sollevate da vari enti ed associazioni:
La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) ha evidenziato come questo aumento sta mettendo fortemente a rischio le imprese agricole: “è ormai una situazione insostenibile: E i danni non sono gravi solo per le serre, ma anche per tutte le altre aziende, sempre più in difficoltà davanti ai nuovi record dei prodotti petroliferi”.
Secondo le loro stime, si rischia che a fine 2011 il mondo dell’agricoltura potrebbe essere costretto sostenere un costo aggiuntivo di oltre 2 miliardi di euro, determinato proprio dai rialzi dei prodotti petroliferi. Questo potrebbe significare l’impossibilità per le imprese più piccole di restare sul mercato. Alla fine, tutto ciò si ripercuoterà sull’acquisto di verdura ed alimentari dei consumatori.
Per Adusbef: “L’accisa sull’emergenza umanitaria viene definita nient’altro che una scusa”.
Infine, Federconsumatori l’ha definita una manovra “rovinosa”,stimando che i cittadini "pagheranno rispetto all’anno scorso per i propri pieni di benzina tra costi diretti e costi indiretti ben 488 euro. (per la precisione +240 Euro annui per i soli costi diretti, a cui si aggiungono +170 Euro annui per i costi indiretti, dovuti al fatto che buona parte dei beni è trasportata su gomma). Alla luce di questa irresponsabile decisione vi saranno ulteriori aumenti pari a 48 Euro annui per i costi diretti e 30 Euro per i costi indiretti”.
Sempre più “rovente” l’estate degl’italiani.
Rosy Merola