Cultura e Spettacolo

Peppe Lanzetta ad Arti di Maggio

Napoli 17 maggio 2012 - Se è lecito chiedere a un artista di consacrarsi a quel che crea, Peppe Lanzetta ha sempre percorso questa strada. La drammaturgia, la scrittura, il cinema rappresentano da anni le tappe di un viaggio in cui il corpo ha una sua impura sacralità da riscoprire a ogni passo.

La pittura è l’ultimo ambito in cui questo artista non allineato ha deciso di esprimersi e sabato 19 maggio alle 11.30 le scuderie di Palazzo Genovese a Salerno accoglieranno la preview riservata alla stampa di “Dalla mia casa non si vede Capri”, una esposizione promossa dall’Associazione “Senza Periferie”, presieduta da Lorenzo Forte e curata da Erminia Pellecchia. Alle 22 la mostra sarà aperta al pubblico e con Jennà Romano Lanzetta darà vita a una performance che racconterà le infinite contraddizioni d Napoli. L’iniziativa rientra nella V edizione di Arti di Maggio, la kermesse promossa dall’Associazione Seventh Degree dell’Università di Salerno, presieduta da Liberato Marzullo e diretta da Antonello Mercurio, che si avvale del sostegno del Comune di Salerno e del Conservatorio Statale di musica “G.Martucci”, guidato da Fulvio Maffia.

Le opere della mostra sono sessanta acrilici su tela, presenti nel catalogo edito da Plectica, nell’ambito della collana Corponovecento. Il cromatismo che sembra esplodere nel quadro inneggia all’immediatezza, alla vitalità, al bisogno di ridefinire la propria libertà al di là di sbarre che bloccano invano lo sguardo. Che il colore abbia una sua voce che è inutile tentare di ridurre al silenzio l’autore lo sa da sempre, ma non si tratta di una fuga nell’irrazionale, di un’esigenza di anteporre le proprie sensazioni a tutto.

Lanzetta attinge al proprio mondo interiore, ma non lo assolutizza: stabilisce invece un dialogo costante con una realtà che preferisce la violenza ai sogni. Si pensi alla dicotomia di “Occupy-Grecia”, dove il grigio del vulcano che allude all’economia si contrappone senza mediazioni al gioco quasi febbricitante di colori presente nella seconda parte dell’opera, dove lo stesso simbolo dell’euro si carica, nel rosso sgargiante, di vitalità e di morte. Le ragioni del denaro, indifferenti all’energia multiforme del vivere, non potranno mai spingersi oltre aridi calcoli, saranno per sempre separate da ciò che non può essere rinchiuso in limiti asfittici. Anche “Lampedusa”, in forme solo all’apparenza ingenue, mette in luce la denuncia sociale, con quelle variazioni sul tema dell’azzurro punteggiate da macchie nere che assediano un esiguo spazio verde, come a esprimere la duplice prigionia di chi trova una tomba nello stesso mare in cui vorrebbe avere un mezzo di riscatto e di chi sulla terraferma deve fare i conti con il tormento che proviene dal simbolo per eccellenza della vita, la distesa marina. I quadri –visibili fino al 27 maggio- dunque diventano il momento in cui ciò che è all’interno e all’esterno dell’io si incontrano e danno vita a profonde urgenze espressive.

Il regista Pasquale De Cristofaro ha curato inoltre i due omaggi all’artista nel cortile di Palazzo Genovese. Domenica 20 maggio, alle ore 21,30, saranno proiettati i video degli spettacoli, “Malaluna” di Peppe Lanzetta e Vincenzo Pirrotta, Premio Eti-Olimpici del Teatro 2004 e “Opera di periferia”, una commedia musicale sempre firmata dal drammaturgo napoletano e prodotta nel 2006 dal TeatroStudio di Salerno, presentati da Alfonso Amendola, docente dell’ateneo salernitano e Gianni Molinari, capo della redazione de’ “Il Mattino” di Salerno. Martedì 22 maggio, alle ore 21,30 il romanzo “Infernapoli” ispirerà la performance di Antonello De Rosa “Viaggio all’ Inferno con Vincent Profumo”.[MORE]


A partire dalle ore 19 di sabato 19 sino alle 24, il centro storico della città sarà animato dalla “Music on the Road”, in collaborazione con il conservatorio di Musica “G.Martucci”, che esibirà gli allievi migliori, in un tourbillon musicale di generi e strumenti. Tanta musica attraverso cui si spazierà dal Quintetto di ottoni, che avrà l’attacco a Corso Vittorio Emanuele dinanzi alla banca d’Italia, al trio di fiati e al quartetto con flauto clarinetto e due sax, che si esibiranno nella Galleria Capitol e al duo di flauti, di Costabile Franciulli e Vincenzo Santoriello, che “sonorizzerà” la Galleria del Corso, mentre piazza Portanova ospiterà la scuola di Jazz con un quartetto vocale, un omaggio a Thelonius Monk con il Settetto Sphere e il latin del Quartet del percussionista Davide Cantarella.
Gemma Criscuoli



(notizia segnalata da gemma criscuoli)