Cronaca

Pensioni: cresce povertà a Palermo, per 50% importi da 500 euro

PALERMO, 6 DICEMBRE - Cresce la povertà fra i pensionati dei territori di Palermo e Trapani. Delle 407.300 pensioni erogate nel capoluogo siciliano e la sua provincia e delle 149.069 in tutto il trapanese, ben quasi il 50 per cento riguardano importi minimi, 500 euro circa, cosi si conferma anche in Sicilia il trend di crescita del fenomeno che in Italia vede ben 18 milioni di persone a rischio poverta' ed esclusione sociale.

Cresce la domanda di politiche sociali, nelle prime ore solo per il comune di Palermo erano 1800 le domande per il Rei, il reddito di inclusione sociale (salite ora ad oltre 7 mila in cinque giorni) e circa 200 a Trapani. Quelle di vecchiaia nel capoluogo sono state oltre 153 mila, assistenziali quasi 133 mila, il dato di Trapani è 58.266 di vecchiaia e oltre 42 mila le assistenziali.

I dati sono stati al centro dei lavori del consiglio generale della Fnp Cisl Palermo Trapani che si è svolto al convento di Baida a Palermo. "Questo non fa altro che confermare - ha spiegato Mimmo Di Matteo segretario generale Fnp Cisl Palermo Trapani aprendo i lavori - che la nostra richiesta accolta nell'ultimo accordo con il governo nazionale di separazione fra assistenza e previdenza risulta assolutamente necessaria. Solo considerando a parte il dato della spesa sostenuta dall'Inps per le pensioni che derivano dai contributi dei lavoratori, possiamo comprendere quanto margine c'è per l'aumento delle cosiddette minime che sono ancora tantissime anche nei nostri territori. E' fondamentale, quindi, continuare a portare la nostra battaglia per la rivalutazione degli importi in modo da adeguarli al costo della vita".

"E qui la situazione appare ancora più grave per via della mancanza di servizi adeguati sia sanitari che sociali - ha aggiunto Di Matteo -. Non solo le strutture di cura e prevenzione sono poco presenti e le liste di attesa lunghissime, ma molti anziani spesso rinunciano alle cure a causa degli alti costi dei farmaci e degli esami diagnostici. E' necessario ripensare a un welfare partendo dalle esigenze dei piu' poveri e fra questi milioni di pensionati che hanno bisogno di una vera e propria rete sociale che veda la collaborazione di istituzioni, sindacati e associazioni di volontariato per sostenere chi, in solitudine non puo' andare avanti, e sono purtroppo in tanti".  [MORE]

Emanuela Salerno

Fonte immagine: www.usb.it