Economia
Pensione, stop all'aumento dell'età per oltre 14mila persone
ROMA, 24 NOVEMBRE - Nel 2019 circa 14.600 persone non saranno incluse nell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, persone impegnate nei così detti ‘lavori gravosi’. Questo è quanto si legge nella relazione tecnica all’emendamento del governo sulle pensioni con i sindacati.
Si prevede per il primo anno un costo di circa 100 milioni e nei successivi tre anni, fino al 2021, quasi 385 milioni. La tabella riporta dei risultati che vanno fino al 2027 prevedendo lo stop per circa 20.900 lavoratori per 166,2 milioni di euro. In una relazione tecnica all’emendamento si legge che il pacchetto pensioni vale circa 300,2 milioni di euro.
Il riepilogo mostra gli oneri dal 2018 al 2027: nel primo anno gli effetti negativi per la finanza pubblica sono pari a 9,4 milioni per salire a 121,9 milioni nel 2019 ed andando ad aumentare in modo graduale negli anni successivi. Gli oneri complessivi tengono conto anche delle modifiche ai trattamenti di integrazione salariale, non solo dei ‘gravosi’.
Si stimola un effetto ‘soft’ per il primo scatto pensione che dovrebbe avvenire nel 2021: questo si evince nell’emendamento alla manovra del governo sulle pensioni. Per quanto riguarda riguarda il nuovo metodo, che modifica la legge Fornero, si prevede l’adeguamento alla speranza di vita sulla differenza biennio su biennio; per il 2021, anno del primo passaggio, il confronto viene calcolato biennio su anno, causando il precedentemente pensionato effetto ‘soft’ sull’aumento dell’età.[MORE]
Fonte immagine: www.secoloditalia.it
Alessio De Angelis