Estero
Pena di morte: in Ohio sospese le esecuzioni per mancanza del farmaco letale
NEW YORK, 31 GENNAIO 2015 – Lo stato dell’Ohio è costretto a fermare le esecuzioni capitali programmate per tutto il 2015 a causa dell’insufficienza del farmaco letale e nel tentativo di trovare qualche sostituto. Sono in tutto sette le esecuzioni che sono state riprogrammate, sei dovevano avvenire nel 2015 e una nel 2016. Dal 1999 è la prima volta nell’Ohio che ci sarà un anno senza esecuzioni capitali.
La giustizia ha deciso di ritardare le condanne a morte in attesa che una nuova politica sulle esecuzioni venga decisa. Attualmente lo stato è privo di farmaci letali perché le case farmaceutiche, soprattutto quelle europee, si rifiutano di fornire alle carceri americane i barbiturici, per evitare che vengano usati per provocare la morte di detenuti condannati alla pena capitale. Nel Paese americano, non è legale il composto chimico che viene utilizzato in altri stati per porre fine alla vita dei condannati a morte, per questo si è alla ricerca di una nuova droga, che non provochi al condannato eccessive sofferenze.[MORE]
In Virginia si era creata una situazione simile, ed è stata avanzata una proposta inaudita fino ad ora. Il senatore democratico Richard Saslaw ha firmato una proposta di legge che prevede la possibilità che lo Stato 'assuma’ farmacisti e farmacie per miscelare e vendere i cocktail chimici mortali, e che la loro identità verrebbe mantenuta anonima. Contro tale ipotesi si sono sollevate sia le proteste delle varie associazioni contro la pena capitale che diversi professori di diritto. Si ritiene infatti che l’anonimato produrrebbe la preclusione di indagini e controlli che assicurino il corretto funzionamento delle sostanze utilizzate e non impongano ai condannati a morte a sofferenze eccessive. Ma il governatore, democratico, Terry McAuliffe, ha fatto presente, a sostegno della proposta, che la 'segretezza’ è per motivi di sicurezza. Saslaw, ha aggiunto: “Non esiste uno Stato in America che rivelerebbe il nome di chi infila gli aghi nelle vene dei condannati”. E ha sostenuto che la proposta eviterebbe il ritorno all'utilizzo della sedia elettrica - già previsto dallo Stato - considerato come un metodo ben più inumano.
(foto dal sito www.internazionale.it)
Michela Franzone