Pechino: nei cieli laser italiani contro lo smog
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PECHINO (CINA), 12 GIUGNO 2013 – Sono opera dell’Università Federico II di Napoli i laser atmosferici ultra tecnologici che stanno sorvolando i cieli cinesi alla ricerca dello smog. Attivati nelle ultime settimane, i laser, tipo Lindar (Laser Imaging Detection and Ranging), riusciranno a setacciare Pechino fino all’atmosfera più bassa, rilevando la dose smog che da tempo inquina la città.
Il progetto nasce circa due anni fa da un accordo italo-cinese fra il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze Fisiche della Materia (Cnisfm) e l’Istituto di ricerca di Telemetria di Pechino (Brit); l’idea alla base era quella di un radar ottico che setacciasse i cieli e il progetto è stato portato avanti dal team di Nicola Spinelli, della Federico II di Napoli, mentre l’azienda Bringht Solution di Pavia ha assemblato i principali componenti.
Doveva essere un radar ottico, invece è un laser di ultima tecnologia il cui funzionamento viene spiegato dallo stesso presidente del Consorzio a capo del progetto, Ezio Puppin ‹‹Il Lidar, a differenza del radar tradizionale che invia microonde che rimbalzano su un oggetto e permettono di individuarlo, si avvale di impulsi di luce che permettono di essere sparati da una sorgente laser basata a terra nell’atmosfera, dove le particelle da monitorare riflettono la luce, che poi viene captata da un telescopio sottostante››.
In sostanza, grazie a questa analisi di micro particelle, si può effettuare un check up completo dell’atmosfera e, essendo le stesse captate dall’onda laser in un certo lasso di tempo, è anche possibile calcolare l’altezza in cui si trovano. Da questo uso di base, il Lindar può essere sfruttato anche in meterologia per i venti e la loro velocità, nonché in geologia per monitorare le ceneri dei vulcani.
Erica Benedettelli
[immagine da datamenager.it]
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