Cronaca

«Il Pdl ha pagato l'Ama e l'Atac». È polemica

ROMA, 24 MARZO 2013 – Il giorno dopo la manifestazione del Pdl a Roma, in Piazza del Popolo, è bufera sull’uso “ad partitum” dei mezzi pubblici della Capitale. «È la prima manifestazione di un partito politico in cui viene integralmente pagata l'organizzazione dell'evento. Nessun costo a carico per il Comune, il Pdl ha pagato l'Ama e l'Atac per i loro servizi e finalmente ha attuato una richiesta che facevamo da tempo», questa l’affermazione del sindaco Gianni Alemanno, presente alla manifestazione Pdl di piazza del Popolo.

Concetto ribadito anche in una nota ufficiale del Campidoglio: «Il partito ha provveduto al pagamento delle spese per i servizi straordinari previsti: Ama, piano di pulizia e di ripristino del decoro, Atac, metro e navette, tutela sanitaria dei manifestanti». Immediata la polemica da parte del centrosinistra: «Che vergogna! Il trasporto pubblico è a pezzi, e l'Atac si trasforma in autonoleggio per Berlusconi. Cosa è più urgente? Aumentare le corse e ridurre i tempi di percorrenza per cittadini e turisti, o allestire le navette per un comizio di partito?» inveisce Davide Sassoli, il candidato alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio. [MORE]

Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Gentiloni, che aggiunge: «Ennesima conferma della sconsiderata gestione di questa amministrazione. Quanto è costato alla città il mancato introito di un sabato pomeriggio? Chiederò che vengano resi pubblici, non solo i costi di questa arbitraria decisione, ma anche il contratto scritto stipulato con l'azienda». Per Athos De Luca, consigliere comunale Pd, ha definito l’episodio di ieri: «Asservimento delle aziende al partito del sindaco: si è messo a disposizione di una manifestazione di una parte un pezzo di trasporto romano ed è molto grave che le cifre non siano rese pubbliche. Presenterò una interrogazione urgente in Aula Giulio Cesare».

A tali attacci, il Campidoglio si è difeso affermando: «Il Pdl ha trattato direttamente con le aziende». Tuttavia, da quanto emerge, ci sarebbero degli accordi scritti, una lettera siglata dall'ad Atac a Roberto Diacetti e inviata a Maurizio Lupi come responsabile nazionale dell'Organizzazione per il Pdl, e al vicecapo di gabinetto del Comune Giammario Nardi.

In particolare, dalla missiva si evince che: «Il prezzo complessivo pagato all'Atac è di 81.009 euro più Iva al 10 per cento. La cifra è così composta: 49.150 euro più iva per l'apertura dei tornelli tra le 10 e le 12 nelle fermate della A di Anagnina, Cinecittà e Subaugusta e della B Eur Palasport, Santa Maria del Soccorso, Pietralata e tra le 19 e le 21 tra Spagna, Barberini e Lepanto. Chiusi invece i tornelli delle altre fermate. Altre 9 mila per l'accesso gratuita al tram 2, e altre 16 mila per 30 navette tra le 11 e le 14 a Lauro De Bosis e di 50 tra le 17.30 e le 21 a lungotevere delle Navi». Inoltre, nell'accordo, erano stati previsti 6.859 euro per intensificare con due convogli il traffico sulla linea A e con 3 sulla B.

(fonte: La Repubblica)

Rosy Merola