Politica

Pdl e ballottaggio Milano: la rimonta Moratti su Pisapia non è realistica

Iseo, 21 Maggio - E' iniziato il conto alla rovescia e qualcuno spera nel miracolo a Milano; si crede nell'impossibile in attesa dei risultati del ballottaggio. Almeno i toni sembrano meno alti. Solo Bossi si lascia sfuggire l'insulto. "E' matto Pisapia " dirà il Senatur. Salvo poi ripensarci , non è vero, non ho detto che è matto, però votarlo è roba da matti. Come se votare Calderoli o il trota o la Santanchè fosse fare bingo. Ma in tanti nel popolo leghista a tutte ste manfrine ci crede ancora . Ma è poi realistico pensare, e credere per davvero , ad una rimonta a Milano ? Nemmeno i candidati ci credono più . Tra l'altro è già cominciata la caccia ai colpevoli . [MORE]

La vera questione è che nel Pdl , come nella Lega, nessuno sa più che pesci pigliare o che linea seguire per evitare di cadere ancora più in basso nei consensi. E allora via alla propaganda quella che sembra almeno ancora possibile. Poco importa se sono balle su balle, l'importante sarebbe che in fondo qualcuno ci credesse. Eccole lì belle le affermazioni che possono forse far presa: "Pisapia vuole fare di Milano una zingaropoli" . Argomento vecchio, trito e ritrito , paure ancestrali, sbandierate in ogni elezione ed in ogni piazza. Peccato poi che una volta al governo , il problema dei rom non abbia mai trovato soluzioni miracolose , sia a destra che la sinistra . E poi per una forza politica che come la Lega governa Milano da quasi 20 anni è ancora possibile parlare di colpe altrui ? Dura mi sa la strada. Inoltre , per quale mai stravagante motivo i milanesi dovrebbero avere fiducia nella Moratti quando nemmeno i leghisti ce l'hanno mai avuta ? Ma allora come è possibile convincere i milanesi a turarsi il naso , a bendarsi gli occhi , ed a rivotare per la signora Letizia ? Forse si può tentare qualche altra via, anzi seguire le vecchie. Magari si riesce a far credere che Pisapia vuole costruire la più grande moschea europea proprio a mIlano, oppure che vuole riaprire una miriade di centri sociali, fare di Milano la capitale del vizio. peccato che di tutto questo non ci sia alcuna traccia nel suo programma. Però tutte le vecchie argomentazioni leghiste possono andare bene. Peccato cozzino con la realta.

Milano ha già tutto ,anche sotto il governo Moratti, ha una vita notturna difficile, circola droga in abbondanza, vi si trova la mafia , non solo quella italiana, ma persino quella cinese. Per quanto riguarda le moschee ogni buon frequentatore di Milano sa che in città e dintorni ve ne sono di certo già 7 o 8 , tutte illegali naturalmente, basta solo far finta di non vederle per poter dire che non si vogliono. Ma si sa Bossi e la Lega sono bravi, governano a Roma e anche a MIlano, ma basterebbe sentirli per pensare siano all'opposizione. Dopo 20 anni di sparate, di slogan facili e di propagande indecorose, sarà possibile ancora vendere lo stesso sfruttato prodotto, convincere ancora gli elettori che loro ae non gli altri avrebbero cambiato il mondo a la città se solo avessero potuto. Va bene la fiducia , ma qui si rischia di pretenderla eterna, senza mai dare risultati.

Come dare torto ai tanti compagni leghisti che ora si sentono traditi e con nulla in mano. Certo colpa della crisi, colpa della sinistra, di Fini, di Casini e chi più ne ha più ne metta. Ma colpe a parte, quali sono i mirabolanti risultati che fino ad ora si è portato a casa il Nord ? Solo fuffa e chiacchere, qualche legge ad personam per il premier , e qualche posto per i vertici del partito nei tanti consigli di amministrazione disponibili. Basterà tutto questo al popolo leghista ? Non credo. Mi sa che è finita la festa, come anche la favola che Bossi e Berlusconi non hanno mai sbagliato le loro mosse. Mai sbagliate fino a che il popolo poteva credere, illudersi, sperare, affidarsi al capo. Ora finalmente la gente ragiona sulle certezze, sui risultati, in pratica qui sono costretti a ragionare sul nulla. La Milano da bere non esiste più , se la sono oramai bevuta tutta. Aspettiamo allora con pazienza questi fatidici dieci giorni , non sono un'eternità, ma nessuno si illuda nella rimonta o nella vittoria della Moratti . Aspetttiamo quella data solo per vedere se è davvero iniziata la fine, del governo e di Berlusconi, ma anche di un modo di fare politica, e se finalmente si gira pagina in questo paese.

Ivan Zatti